2. MARIA
Dal vangelo secondo Luca (Lc 1,46-55): “L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente e Santo è il suo nome; di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva detto ai nostri padri, per Abramo e la sua discendenza, per sempre”.
“Ogni pontificato è “mariano” perché ogni Papa fedelmente fa risuonare quanto il Vangelo afferma riguardo a Maria. Però, nel pontificato di Giovanni Paolo II, c’è stata una caratteristica, una totalità, una sensibilità tutta particolare in rapporto alla presenza e alla missione della Madonna. Il suo stemma episcopale e pontificale fu una vera carta di identità: la M che si staglia sullo sfondo azzurro, viene commentata dal grido del Figlio verso la Madre “TOTUS TUUS”! ,cioè “Sono tutto tuo, e tutto ciò che è mio è tuo. [...] Ti accolgo in tutto me stesso, offrimi il cuore tuo, Maria. Ciò è bello umanamente e cristianamente. Scrutando i passi e i gesti, meditando i discorsi e i documenti di Giovanni Paolo II si avverte che l’affetto per Maria è stato una sorgente di ispirazione che ha caratterizzato il suo cammino alla sequela di Gesù. Agli inizi del suo servizio episcopale sulla cattedra di Pietro a Roma, disse: << Il Papa desidera affidare la Chiesa in modo particolare a Colei in cui si è compiuta la stupenda e totale vittoria del Bene sul male, dell’Amore sull’odio, della Grazia sul peccato; a Colei che è inizio del mondo migliore, all’Immacolata>>.” E ancore nella lettera apostolica “Rosarium Virginis Mariae” scriveva: “O Maria ! Fin dal primo istante dell’esistenza, Tu sei stata preservata dal peccato originale in forza dei meriti di Gesù, di cui dovevi diventare la Madre. Su di Te il peccato e la morte non hanno potere. Dal momento stesso in cui fosti concepita, hai goduto del singolare privilegio di essere ricolmata della grazia del Tuo Figlio benedetto, per essere Santa come Egli è Santo. Per questo il Celeste Messaggero, inviato ad annunciarti il Disegno Divino, a Te si rivolse salutandoTi: “Rallegrati, o piena di grazia”. Sì, o Maria, Tu sei la piena di grazia, Tu sei l’Immacolata Concezione. In Te si compie la promessa fatta ai progenitori, primordiale vangelo di speranza, nell’ora tragica della caduta: “Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe”. La Tua stirpe, o Maria, è il Figlio benedetto del Tuo seno, Gesù, Agnello immacolato, che ha preso su di sè il peccato del mondo, il nostro peccato. Tuo Figlio, o Madre, ha preservato Te, per offrire a tutti gli uomini il dono della salvezza. Per questo di generazione in generazione, i redenti non cessano di ripeterti le parole dell’Angelo: “Rallegrati, piena di grazia, il Signore è con Te”. Tu sei tutta bella,o Maria. Sii Tu a guidarci verso il futuro, con tutta la speranza, perché Tu, o Maria, sei la Madre della speranza.” Le affidò se stesso, come servo dei servi, e tutti coloro che egli servì. A questo punto diventa chiaro e illuminante il gesto del Papa che, dopo il drammatico attentato del 13 Maggio, va a Fatima a ringraziare la Madre, consegnandoLe il proiettile mortale, che però non è riuscito ad uccidere perché così era stabilito in Cielo. Diventa chiaro il continuo pellegrinaggio del Papa verso i santuari mariani. Diventa chiaro e luminoso il gesto del Papa, che stringeva tra le mani la corona del Rosario per sentirsi aggrappato alla solidità e alla tenerezza della Madre,”a cui si rivolgeva in una delle sue preghiere con queste parole: “ Madre di Dio e Madre dell’umanità, Madre della Chiesa e Madre di ognuno di noi: nessuno a Te ricorre invano; nessuno è da Te deluso, dimenticato, abbandonato! Noi Ti invochiamo, perciò, con filiale e confidente trasporto. Resta accanto a noi! Tu sei nostra Madre! Amen”
(Canto) Ave Maria
Ave Maria, Ave. (2V)
Donna dell’attesa e madre di speranza
Ora pro nobis.
Donna del sorriso e madre del silenzio
Ora pro nobis.
Donna di frontiera e madre dell’ardore
Ora pro nobis.
Donna del riposo e madre del sentiero
Ora pro nobis. RIT.
Donna del deserto e madre del respiro
Ora pro nobis.
Donna della sera e madre del ricordo
Ora pro nobis.
Donna del presente e madre del ritorno
Ora pro nobis.
Donna della terra e madre dell’amore
Ora pro nobis. RIT.
San Pio da Pietrelcina una volta disse: “La devozione alla Madonna vale più di tutta la filosofia e la teo¬logia”. Mettersi dinanzi alla Madonna, amarla e contemplarla, è la cosa più efficace per amare Dio, più efficace di tutti libri di teologia. Sono tre i motivi per cui la devozione mariana è indispen¬sabile nella vita del cristiano. Il primo riguarda la natura stessa della Vergine. Ella, pur non essendo divina (la Chiesa da sempre ha parlato di ipervenerazione e non di adorazione), ha una natura che, come dice san Tommaso, “sfiora” la divinità, perché Ella è veramente “Madre di Dio”. Il Cristianesimo non dice che Dio è apparso uomo ma che è diventato veramente uomo, da qui il paradosso di una creatura che è veramente madre del Creatore, di una donna che è – come dice Dante – “figlia di suo Figlio”. Già questo basterebbe per capire quanto sia necessa¬ria la devozione mariana. Il secondo motivo riguarda la salvezza. L’Incarnazione, necessaria per la Redenzione, si è attuata grazie al “sì” di Maria all’Angelo. Ma cosa sarebbe accaduto se lei avesse detto “no”? Ci sarebbe stata un’altra strada? Chi può dirlo. Dunque, la possibilità della salvezza di tutti passa attraverso quel “sì” della Vergine pronunciato in completa libertà. Il terzo motivo riguarda la vita spirituale. Secondo il Cristianesimo, Dio non decide di essere buono ma è costituti¬vamente buono. I comandamenti altro non sono che la natura di Dio codificata per la vita dell’uomo. Dunque, il quarto comandamento (onora il padre e la madre) è prima di tutto nella natura di Dio. Può Dio dire di “no” a Sua madre? La Vergine Maria ci ha donato la possibilità della sal¬vezza dicendo di sì all’Angelo. La Vergine Maria è il “segno” per eccellenza della tenerezza di Dio. La Vergine, pur essendo un mezzo, è il segno per eccellenza dell’a¬more di Dio, è la creatura visibile di questo Amore. Contemplando le meraviglie della Vergine non occorre studiare: c’è tutto. C’è l’amore a Dio: chi più dell’Immacolata ha amato Gesù? C’è l’obbedienza a Dio: chi più di Lei si è fatta “ancella” di Dio? C’è l’amore alla Chiesa: chi più di Lei ha dato la propria carne e il proprio sangue alla Chiesa, anzi generandola, essen¬do già Gesù (il Capo) tutta la Chiesa? C’è l’obbedienza all’autorità della Chiesa: chi più di Lei, pur essendo Regina della Chiesa e degli Apostoli, si è sottomessa agli apostoli e in particolare a Giovanni, capo della comunità di Efeso, facendosi custodire da lui? Il Cattolicesimo non è un leggere, ma un guardare; non è un imparare dai libri, ma da una Madre … reclinando il pro¬prio capo sul suo seno, come un bimbo che trova solo in questo modo la sua pace e il suo riposo.
“La devozione alla Madonna vale più di tutta la filosofia e la teologia”. Un’affermazione di questo tipo potrebbe risultare strana. San Pio non dice che ad essere superiore a tutta la filosofia e la teologia sia l’amore a Gesù, ma che già lo sia la semplice devozione alla Madonna. Una simile affermazione si può capire per Dio Padre, per Gesù (il Dio fattosi uomo) … ma per una creatura umana? Eppure la frase del Santo Cappuccino è incontestabilmente vera. L’amore e la devozione di Padre Pio nei confronti della Beata Vergine Maria sono leggendari. Egli spese gran parte del suo ministero glorificando le Sue virtù e ricordando a tutti i Cattolici di appellarsi fiduciosi alla Sua misericordiosa intercessione. Egli raccomandava a tutti i Cattolici di “amare la Madonna e recitare il Rosario, perché il Rosario è l’arma contro i mali del mondo.” Quando gli venne chiesto del ruolo della Madonna nel progetto di Dio per la salvezza, Padre Pio rispose dicendo che “tutte le grazie concesse da Dio passano per la Beata Madre”. Era con tale consapevolezza che, negli ultimi dieci anni della sua vita terrena, egli celebrava quasi tutti i giorni la Messa dell’Immacolata Concezione. A proposito della Madonna, gli viene attribuita la frase “Ella mi accompagna all’altare e rimane al mio fianco mentre celebro la Santa Messa”. Sforziamoci, come tante anime elette, di seguire sempre questa Madre benedetta, di marciare sempre al suo lato, perché non vi è altro cammino che porti alla vita di colui che ci ha imprestato nostra Madre : non rifiutiamo di impegnarci, se vogliamo giungere al cammino di Gesù.
(Canto) Vergine Madre
VERGINE MADRE, FIGLIA DEL TUO FIGLIO,
UMILE ED ALTA PIÙ CHE CREATURA,
TERMINE FÌSSO D’ETERNO CONSIGLIO.
Tu sei colei che l’umana natura
nobilitasti sì, che il suo fattore
non disdegnò di farsi sua fattura.
NEL VENTRE TUO SI RACCESE L’AMORE,
PER LO CUI CALDO NE L’ETERNA PACE
COSÌ È GERMINATO QUESTO FIORE.
Qui sei a noi meridiana face
di caritate, e giuso, intra i mortali,
sei di speranza fontana vivace.
DONNA, SEI TANTO GRANDE E TANTO VALI,
CHE QUAL VUOI GRAZIA E A TE NON RICORRE,
SUA DISIANZA VUOI VOLAR SANZ’ALI.
La tua benignità non pur soccorre
a chi domanda, ma molte fiate
liberamente al dimandar precorre.
IN TE MISERICORDIA, IN TE PIETATE,
IN TE MAGNIFICENZA, IN TE S’ADUNA
QUANTUNQUE IN CREATURA È DI BONTADE
Amen.