Cari amici, mi sono trasferito nel Petén da due settimane. Ho incominciato a visitare i quartieri che compongono la parrocchia. Ci sono quartieri dove la gente sta bene economicamente e quartieri molto poveri. La situazione di violenza e di povertà è meno problematica di quella della parrocchia in Honduras, anche se si difende bene anche San Benito. Il quartiere più problematico si chiama “La paz” (la pace) ironia del destino. Emergenze a cui rispondere sono molte… educazione (la maggior parte dei ragazzi non va studiare ma al contrario va a lavorare già a 12-13 anni), diritti per le donne (la donna è sfruttata, alto il livello di prostituzione, abbiamo nella parrocchia un intero quartiere a “luci rosse”, molte sono abbandonate dopo essere state messe incinta, le suore che abbiamo nella parrocchia gli insegnano a fare amache e a venderle), appoggio ai migranti (molta gente passa per Petén per trasferirsi prima in Mexico e poi negli USA). Sono completamente abbandonati senza casa né affetti familiari, dare una mano ai coltivatori perché sappiano utilizzare bene la terra (mi raccontava un padre che la terra qui produce un decimo del corrispettivo in Italia e questo perché non sanno coltivarla, le tecniche di agricoltura sono primitive), salute, alimentazione (il Petén è la terza regione al mondo per mortalità infantile dovuta alla mancanza di alimentazione), violenza (appena arrivato una ragazza è venuta da me, piangendo e raccontandomi che la vogliono uccidere perché è passata con il motorino, regalatole dal padre che sta negli Usa e che non vede da 10 anni, in un altro quartiere rivale. Lei è una ragazza tranquilla di quelle acqua e sapone, ma il fatto solo di aver transitato in una zona off-limit la mette in pericolo di vita… stiamo intervenendo per calmare le acque) e per finire narcotraffico… Noi abbiamo una parrocchia di 50.000 abitanti e siamo in 3. Prima nei vari quartieri della parrocchia si celebrava solo una volta al mese ma vogliamo arrivare alla messa settimanale… (Dai quartieri non possono uscire per andare nella parrocchia centrale senza evitare di essere derubati o ammazzati).
Terra di transito per l’america
La parrocchia è stata per molti anni abbandonata a se stessa… il parroco si è o c c u p a t o m o l t o dell’azione sociale della parrocchia, ma non ha avuto il tempo di occuparsi della cura spirituale delle persone. Azione sociale ed evangelizzazione sono le due mani della Chiesa e una non può fare a meno dell’altra. La pastorale sociale è diventata più un’impresa che un servizio alla gente povera… inoltre, dovremo iniziare a pensare a rispondere alle necessità dei giovani in Petén.
3 sacerdoti per 50.000 abitanti
Sono stato all’incontro del clero del vicariato. 30 preti per un territorio grande come il Lazio. Hanno chiesto praticamente tutti, di impegnarci come salesiani per costruire un centro di formazione per i ragazzi di tutto il Petén. Vedremo un po’ alla volta come e cosa fare. Il 9 di Dicembre, ufficialmente è nata la comunità salesiana. Padre Miguel Giorgio è il nuovo direttore parroco, Padre Shiju è l’incaricato della pastorale giovanile e a me è toccata la patata bollente, ossia l’economia. La parrocchia ha un’economia molto povera e negli ultimi due anni ha avuto forti debiti. Si deve inoltre dare manutenzione alla Chiesa principale e alle 8 cappelle; una di queste è una baracca di legno. Abbiamo grandi spazi dove si potranno costruire oratori per i ragazzi. Buone feste di Natale a tutti.
Padre Giampiero