Beati i poveri in spirito, perché di essi è il Regno dei cieli (Mt 5, 1-12)
Sperperò le sue sostanze vivendo da dissoluto. Quando ebbe speso tutto, in quel paese venne una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò e si mise a servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei campì a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube che mangiavano i porci; ma nessuno gliene dava. Allora rientrò in se stesso e disse: “Quanti salariati in casa di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame!” (Lc 15, 14-17)
“Oracolo sull’Idumea. Mi gridano da Seir: Sentinella, quanto resta della notte? Sentinella quanto resta della notte? La sentinella risponde: Viene il mattino, poi anche la notte; se volete domandate, domandate, convertitevi, venite!” (Is. 21, 11-12)
Per imparare a vivere questi silenzi, il maestro dei novizi ci lascia partire per qualche giorno “di deserto”.
Nessuna preghiera è così difficile come l’adorazione dell’Eucaristia. La natura vi si ribella con tutte le forze. Si preferirebbe trasportare sassi sotto il sole. La sensibilità, la memoria, la fantasia, tutto è mortificato. Solo la fede trionfa; e la fede è dura, è buia, è nuda. Mettersi dinanzi a ciò che ha l’aspetto di pane e dire: “Lì c’è Cristo vivo e vero”, è pura fede. (Carlo Carretto, Lettere dal deserto)
Senza di me non potete fare nulla. (Gv 15, 8)
Ma il Signore ha avuto pietà di me e mi ha rivelato che la più alta attività dell’uomo e la sua maturità consistono anziché nella ricerca di un ideale, per quanto nobile e santo, nell’accettare con gioia la realtà, tutta la realtà.
Ma penso che è difficile accettare la realtà. In verità, nessuno l’accetta in blocco. Noi aspiriamo sempre ad aggiungere. È questo il fine di quasi tutte le nostre azioni.
Evangelizzare un uomo significa dirgli: «Anche tu sei amato da Dio in Cristo». Né basta dirglielo: bisogna esserne convinti. Né basta essere convinti: dobbiamo comportarci con quell’uomo, in modo che egli avverta e scopra in se stesso qualcosa che è stato salvato, qualcosa di più grande e di più nobile che egli non pensasse, e dobbiamo, infine, provocare in lui il risveglio di una nuova coscienza di se stesso. Ciò significa annunciargli la buona novella. Senonché, non potrai ottenere questo bel risultato se non offrendo a quell’uomo la tua amicizia: una amicizia reale, disinteressata, senza condiscendenza, tutta nutrita di fiducia e di stima profonda. (Leclerc, La sapienza di un povero)
Mi leverò e andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi garzoni». Partì e si incamminò verso suo padre. (Lc 15, 18-20)
«Dobbiamo andare verso gli uomini. Ma non è facile. Il mondo umano è un immenso campo di battaglia dove gli uomini combattono per arricchirsi e per sopraffarsi. Troppi dolori e troppe atrocità nascondono ai loro occhi il volto di Dio. Andando verso di loro, dobbiamo soprattutto evitare di apparire agli occhi loro come una nuova specie di competitori. Noi dobbiamo essere, in mezzo agli uomini, i testimoni pacifici dell’Onnipotente, senz’ombra di cupidigia e di disprezzo, capaci di divenire realmente i loro migliori amici. Gli uomini aspirano alla nostra amicizia, un’amicizia che faccia loro sentire d’essere amati da Dio e d’essere salvati in Gesù Cristo. (Leclerc, La sapienza di un povero)
Sei in grado di riconoscere la tua situazione di povertà?
Che vantaggio avresti nel riconoscerti povero?
Alto e glorioso Dio, illumina il cuore mio.
Dammi fede retta, speranza certa, carità perfetta.
Dammi umiltà profonda, dammi senno e cognoscimento,
che io possa sempre servire con gioia
i tuoi comandamenti.
Rapisca, ti prego, Signore,
l’ardente e dolce forza del tuo amore
la mente mia da tutte le cose,
perché io muoia per amor tuo,
come tu moristi per amor dell’amor mio.
Alto e glorioso Dio
Alto e glorioso Dio, illumina il cuore mio.
Dammi fede retta, speranza certa, carità perfetta.
Dammi umiltà profonda, dammi senno e cognoscimento,
che io possa sempre servire con gioia
i tuoi comandamenti.