Egregio Parroco,
non ci tengo a sollevare un problema, ma… non riesco a concepire come sia possibile che fuori dell’oratorio di don Bosco sia esposta la bandiera arcobaleno della pace… che papa Benedetto ha invitato a non usare perché proveniente dalla cultura anticristiana e massonica di fine ‘8oo… È importante non creare confusione nelle menti e nei cuori dei giovani… per certe ideologie la pace e la fratellanza sono assoluti partoriti da una ragione divinizzata… Non credo che don Bosco avrebbe agito contro le parole del Papa.
Gentile signora,
un simbolo è solo un simbolo e nulla più. I simboli rappresentano delle idee ma in genere non insegnano storia o filosofia. Alcuni sono specifici di gruppi associazioni, fondazioni, ecc. altri sono universali.
Il simbolo dell’arcobaleno è universalmente interpretato come “PACE” e “ALLEANZA”, a parte la disposizione dei colori che solo i tecnici notano, se pur lo notano!
Sono del parere di non lasciare lo sfruttamento dei simboli alla – diciamo – “parte avversa”. Lungo il lento volgere dei secoli ci siamo lasciati sfuggire, proprio per la fregola di spaccare il pelo in quattro, dei simboli che ci appartenevano. A mio parere anche l’arcobaleno, che come icona di pace risale ai tempi di Noè.
Se una istituzione religioso/educativa mostra ai suoi ragazzi l’arcobaleno, non vuole propagandare principi massoni o ideologie anarcoidi, né gli interessano elucubrazioni semiotiche, o indagini esegetiche, ma la “pace” e questa in chiav
e biblica, come realizzazione delle promesse di Dio. Punto e basta.
Quanto a don Bosco le Memorie Biografiche riportano un episodio alquanto significativo: un giorno il santo disse a don Taroni di Faenza, che era andato a visitarlo, che non avrebbe avuto difficoltà a fare tanto di cappello al diavolo se ciò gli avesse permesso di salvare un’anima. Ma anche papa Pio XI il 24 maggio del 1929, in un discorso agli alunni del collegio di Mondragone disse: “Quando si trattasse di salvare qualche anima… ci sentiremmo il coraggio di trattare col diavolo in persona”.
L’arcobaleno all’oratorio non c’è per fare sottili disquisizioni storico/critiche, ma per
veicolare un’idea: la pace che secondo sant’Agostino “è un bene così grande che non se ne può desiderare uno maggiore!”.
Con stima