
Ill.mo monsignore,
sarò breve, anzi brevissimo, le voglio far una sola domanda, anche se so che non è semplice e che forse non mi risponderà nemmeno. La faccio lo stesso. Lei che ne pensa del matrimonio gay?
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Caro signore,
prima di tutto non sono monsignore, ma un semplice prete in “cura” d’anime; per questo dalle mie parti il parroco è chiamato “il curato”. Che la risposta al quesito posto non sia semplice l’ha detto lei e lo confermo. Mi permetto di citarle la risposto di un gay dichiarato – si tratta del noto attore inglese Rupert Everett – il quale intervistato dalla giornalista M. G. L., alla domanda diretta: “Cosa pensa del matrimonio gay?”, ha risposto: “È una grande stupidata. Sono d’accordo nel concedere diritti anche alle unioni civili, cose tipo assistenza medica, sgravi di tasse, eccetera. Ma trovo veramente idiota la cerimonia in municipio”.