Il Trophy Tour 2014 è partito ufficialmente dal Brasile nel settembre 2013, e sta portando la Coppa in giro per il mondo, prima di tornare a Rio tra pochi mesi per l’avvio del Campionato Mondiale. Un tour imponente, il viaggio più lungo mai organizzato: 221 giorni, attraversando 89 Stati. Quest’anno la Coppa il giorno 19, una volta atterrata a Ciampino insieme ad alcune celebrità calcistiche come Franco Causio, Antonio Cabrini e Rino Gattuso, è arrivata anche nelle periferie: a Corviale e qui nel nostro oratorio.
Era presente anche Italo ZANZI, CEO della ROMA, che è intervenuto dichiarando ai cronisti presenti: “La coppa del mondo è una cosa grandissima sia a livello calcistico che a livello sociale, ed è un’ottima cosa che sia arrivata in un posto come questo. Noi siamo molto emozionati di partecipare a questa manifestazione, anche perché in Brasile avremo tanti giocatori che rappresenteranno i loro paesi e anche la Roma. Forza Roma!”.
Molti si saranno chiesti se l’oratorio di una chiesa fosse il luogo più adatto e appropriato per un evento del genere. Ebbene la risposta è sicuramente scontata se si parte dal presupposto che fede e sport sono due mondi che seppur paralleli hanno molto in comune l’uno con l’altro. Da sempre la Chiesa ha riconosciuto allo sport il ruolo di un valido strumento per la crescita integrale della persona umana e della fratellanza sociale. Papa Francesco ha voluto sottolineare l’importanza dello sport all’interno della società cristiana e ricevendo in udienza, il 23 novembre 2013, i Delegati dei Comitati Olimpici europei, riuniti a Roma in occasione della loro 42° Assemblea Generale, ha affermato che il linguaggio dello sport è universale: “supera confini, lingue, razze, religioni e ideologie; possiede la capacità di unire le persone, favorendo l’accoglienza e il dialogo”. Lo Sport cosi come la fede sono essenzialmente attività che riguardano la sfera individuale e personale di chi li pratica ma hanno ragione d’esistere e si perfezionano solo se condivisi con gli altri. Entrambe si basano su valori e principi che mirano al riconoscimento e al rispetto degli altri. Lo spirito sportivo come quello di un buon cristiano stimola al superamento di se stessi e di ogni tipo di egoismo, rende inclini allo spirito del sacrificio, spinge a instaurare rapporti interpersonali basati sulla lealtà, e al rispetto delle regole. Per questo motivo soprattutto le nuove generazioni dovrebbero essere più incoraggiate ad intraprendere itinerari sportivi, perché lo sport oltre a essere uno strumento efficacemente educativo per la crescita personale, favorisce la costruzione di una società più solidale e giusta. Ospitare la Coppa del Mondo in oratorio significa dare risalto a tale luogo, da sempre centro di incontro e condivisione di gioco e attività sportive. Esso è un luogo utile soprattutto nelle realtà periferiche o emarginate delle città, dove non tutti i bambini o i ragazzi hanno la possibilità economica per poter frequentare palestre o corsi sportivi specifici. L’importanza educativa dello sport prescinde dalla modalità e dal luogo dove viene praticato, intrinseco di valori etici giusti e puri ma soprattutto universali è in grado di abbattere muri e barriere sociali.