(Luogo del pellegrinaggio: la tomba di S. Monica, presso la Chiesa di S. Agostino)
“Figlio, quanto a me non trovo ormai più alcuna attrattiva per questa vita. Non so che cosa io stia a fare ancora quaggiù e perché‚ mi trovi qui. Questo mondo non è più oggetto di desideri per me. C’era un solo motivo per cui desideravo rimanere ancora un poco in questa vita: vederti cristiano cattolico, prima di morire. Dio mi ha esaudito oltre ogni mia aspettativa, mi ha concesso di vederti al suo servizio e affrancato dalle aspirazioni di felicità terrene. Che sto a fare qui?” Non ricordo bene che cosa io le abbia risposto, in proposito. Intanto nel giro di cinque giorni o poco più si mise a letto con la febbre. Durante la malattia un giorno ebbe uno svenimento e per un po’ di tempo perdette i sensi. Noi accorremmo, ma essa riprese prontamente la conoscenza, guardò me e mio fratello in piedi presso di lei, e disse, come cercando qualcosa: “Dove ero?” Quindi, vedendoci sconvolti per il dolore, disse: “Seppellirete qui vostra madre.”. lo tacevo con un nodo alla gola e cercavo di trattenere le lacrime. Mio fratello, invece, disse qualche parola per esprimere che desiderava vederla chiudere gli occhi in patria e non in terra straniera. Al sentirlo fece un cenno di disapprovazione per ciò che aveva detto. Quindi rivolgendosi a me disse: “Senti che cosa dice?”. E poco dopo a tutti e due: “Seppellirete questo corpo, disse, dove meglio vi piacerà, non voglio che ve ne diate pena. Soltanto di questo vi prego, che dovunque vi troverete, vi ricordiate di me all’altare del Signore”. Quando ebbe espresso come poté questo desiderio, tacque. Intanto il male si aggravava ed essa continuava a soffrire. In capo a nove giorni della sua malattia, l’anno cinquantaseiesimo della sua vita, e trentesimo della mia, quell’anima benedetta e santa se ne partì da questa terra.
“INTERCEDERE – CHIEDERE IN FAVORE DI UN ALTRO – È LA PREROGATIVA DI UN CUORE IN SINTONIA CON LA MISERICORDIA DI DIO”. (CCC 2635).
DI CHI MI PRENDO CURA DI FRONTE A DIO? PER CHI SI ALZA LA MIA VOCE DI INTERCESSIONE?