Stimato parroco,
[…] Ci terrei che Lei ricordasse una volta nella preghiera la mia famiglia affinché il Signore dia un particolare sostegno ai miei due figli. L’uno perché ritrovi la fede perduta […] l’altra per la ricerca e la scelta di una prospettiva futura di cui francamente la speranza incomincia a vacillare viste le perduranti forti difficoltà del momento […]
Lettera firmata
Caro signore,
capisco la sua preoccupazione: è quella di tanti genitori; le loro file si vanno allungando di giorno in giorno. Il sistema famiglia sembra implodere: si tratta di una crisi “pesante” perché per troppo tempo ci siamo cullati sugli allori, credendo inattaccabili le conquiste fatte. Ma siamo in una società “liquida”, nel senso che gli antichi valori si vanno liquefacendo. Un autore ha scritto che oggi abitiamo uno spazio cacofonico, perché è aperto a tutte le voci anche le più irritanti, a tutte le idee anche le più strampalate, a tutte le sfumature, anche le più equivoche. È lo spazio delle dissonanze, dello scompiglio, del caos. Vede, la nostra battaglia, di gente che è ancora abitata dalla speranza, è quella sul sacro e per il sacro. Oggi tutto è profano, irreligioso, contraddittorio, violabile… Occorre tener duro! Il sacro, cioè il mistero di Dio, va difeso, per non rimanere orfani. Non però con violenza, ma con intelligenza. Proprio per questo ricorderò volentieri i suoi figli: l’uno perché una punta di sacro colpisca ancora la sua anima e la sua mente; l’altra perché trovi la sua sistemazione nella vita, cui ha diritto per legge naturale (ah, se lo capissero finalmente i nostri politici!!!). Non disperi: siamo combattenti nati, così ci ha voluti il buon Dio. Lui saprà collocare nel posto giusto le nostre richieste.