Buongiorno Parroco,
Le scrivo per avere solo un consiglio su come comportarmi. Premetto che il lavoro mi occupa molto, ma la domenica non manco […]. Come devo reagire dinanzi a chi scambia la chiesa come fosse una piazza o peggio un parco giochi? Possibile che debba […] sentire gente che parla che ride che risponde al cell, gente a cui poi dopo devo dare anche la mano come segno di pace? Questa società manca di rispetto verso tutto e tutti e ed è davvero sconvolgente. Capisco che Lei dall’altare non può lanciare certi messaggi così diretti ma quando avremo una società più civile?
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Caro Signore,
Ahimè, abbiamo perduto un bel pezzo di sensibilità religiosa, si è affievolita la convinzione del divino tra noi. Ormai tutto è “ terra”, “materia”, “tecnica”… Mi permetta di raccontare un fatto accadutomi. Una vecchietta vivace e simpatica, ex insegnante, mi ha confidato un giorno che a volte le sembra di vivere vicino a un letamaio: “Mi ricordo che l’avevamo poco lontano dall’aia, ma almeno quello, anche se puzzava un po’ soprattutto nella canicola estiva, era un eccellente fertilizzante naturale; oggi mica è così. I fertilizzanti sono chimici e i rifiuti animali, dio ne scampi, sono diventati veleni”. Come darle torto?
In chiesa non basta più un cenno di silenzio, una supplica sorridente, un gesto di velato rimprovero. Forse abbiamo perduto, noi moderni, la capacità di percepire il mistero, di presentire il divino, di intuire la presenza del Dio assente. Anche il luogo sacro per antonomasia si è trasformato in luogo comune, da spazio di preghiera a piazza ciarliera.
Le dirò che un po’ mi dispiace di dover dare ragione alla sua disamina. Cercherò di intervenire con più diligenza, sperando che mi ascoltino.
Grazie per avermi scritto su questo argomento.