Giovanni 3, 16-18: 16 In quel tempo, disse Gesù a Nicodèmo: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. 17 Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. 18 Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio».
(Bibbia Cei: versione 2008)
LETTURA (leggere con intelligenza e comprendere con sapienza)
Giovanni 3, 16-18
Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna. Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell`unigenito Figlio di Dio.
(Bibbia Cei: versione 1971)
Esegesi
Il brano evangelico scelto per la solennità della Santissima Trinità fa parte del racconto che riporta il colloquio tra Gesù e Nicodemo (3,1-21). Questo dialogo verte sul rapporto “poter nascere di nuovo” e “entrare nel regno di Dio”; la rinascita è la condizione per entrare nel Regno. Che ciò possa avvenire lo attesta Gesù. che si presenta come testimone credibile, che è venuto dal Padre. In questa prospettiva va letta le riflessione dei versetti 16-18. Gesù è il dono dell’amore di Dio al mondo e nello stesso tempo l’interprete del Padre. Il Figlio nel quale l’umanità è unita alla divinità, il massimo esponente dell’uomo che fa presente la pienezza di Dio.
BISOGNA CHE SIA INNALZATO (14)
Nei due versetti precedenti la nostra pericope, Gesù, ricordando l’episodio tipo dell’innalzamento del serpente nel deserto (Nm 28, 1-8), asserisce: “così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna”.
DIO HA TANTO AMATO IL MONDO (16)
L’innalzamento, cioè la morte in croce, è il luogo in cui si rivela l’amore di Dio. La croce non è sorgente di salvezza per il suo aspetto sacrificale e sanguinoso, ma è sorgente di vita per i credenti perché è l’espressione ultima dell’amore di Dio. Il Padre e il Figlio sono in comunione in uno stesso amore per il mondo. Una certa visione di collera divina, di abbandono del Figlio da parte del Padre per riscattare il peccato dell’uomo e fuori della prospettiva evangelica.
CHIUNQUE CREDE (16)
Credendo nel Figlio ogni uomo ha la possibilità di ricevere la vita eterna.
NON …PER GIUDICARE (17)
La missione di Gesù è una missione di salvezza. Questo è lo scopo che il Padre si è proposto con l’invio del Figlio.
CHI CREDE…CHI NON CREDE (18)
L’amore di Dio è incondizionato, ma esige una risposta dall’uomo. La presenza di Gesù esige che ognuno scelga adesso, perché adesso si fa il giudizio. L’uomo deve fare una scelta e da questa scelta deriva la salvezza o la condanna. Per l’esattezza, ciò che porta a salvezza, alla vita eterna, è la fede nel Figlio, mentre il rifiuto di credere esclude dalla salute. Il giudizio consiste nell’atteggiamento dell’uomo, il quale, rifiutandosi di credere, si chiude all’amore di Dio, che si rivela nell’invio del Figlio e, chiudendosi, rimane nella morte. In tale atteggiamento non c’è bisogno di una sentenza giudiziaria.
MEDITAZIONE (meditare con attenzione e ascoltare con amore)
PADRE,FIGLIO, SPIRITO SANTO, UNA SOLA SAPIENZA
Il Padre è luce, il Figlio è luce, lo Spirito Santo è luce; ma tutti e tre insieme non costituiscono tre luci, ma una sola Luce. Di conseguenza il Padre è sapienza, il Figlio è sapienza e lo Spirito Santo è sapienza, ed insieme non fanno tre sapienze, ma una sola Sapienza. E poiché qui essere è la stessa cosa che essere sapiente, il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo sono una sola essenza. Né qui essere è altra cosa che essere Dio: perciò “il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo sono un solo Dio” (Eusebio di Vercelli)… E purché si intenda almeno “in enigma” (1Cor 13,12) ciò che si dice, ci si è accontentati di queste espressioni per rispondere qualcosa quando si chiede che cosa sono i Tre; questi Tre di cui la fede ortodossa afferma l`esistenza, quando dichiara che il Padre non è il Figlio e lo Spirito Santo, che è il “dono di Dio” (At 8,10; Gv 4,10), non è né il Padre né il Figlio. Quando si chiede dunque che cosa sono queste tre cose o questi Tre, ci affanniamo a trovare un nome specifico o generico che abbracci queste tre cose, ma non si presenta allo spirito, perché l`eccellenza sopraeminente della divinità trascende la capacità del linguaggio abituale. Quando si tratta di Dio il pensiero è piú vero della parola e la realtà piú vera del pensiero… Che ci resta dunque? Ci resta forse da riconoscere che queste espressioni sono state originate dall`indigenza del linguaggio, quando erano necessarie delle lunghe dispute contro le insidie e gli errori degli eretici? Infatti, quando la povertà umana tentava di esprimere con parole adatte ai sensi degli uomini, ciò che nel segreto dello spirito sa, secondo la sua capacità, del Signore Dio suo Creatore, sia per la fede religiosa sia per qualsiasi altra conoscenza, essa ha temuto di parlare di tre essenze, perché non si sospettasse una qualche diversità in quella suprema uguaglianza. D`altra parte non poteva negare l`esistenza di tre realtà perché, per averla negata, Sabellio cadde nell`eresia. E dalla Scrittura risulta, con assoluta certezza, ciò che si deve credere con fedeltà, e l`occhio dello spirito percepisce con piena chiarezza: che esiste il Padre esiste il Figlio, esiste lo Spirito Santo, ma che il Figlio non è io stesso che il Padre, e lo Spirito Santo non è lo stesso che il Padre o il Figlio. La povertà umana si è chiesta come designare queste tre realtà e le ha chiamate sostanze o Persone, con i quali termini volle escludere tanto la diversità di essenza quanto l`unicità delle Persone, in modo da suggerire non solo l`idea di unità con l`espressione «una essenza» ma anche l`idea di Trinità con l`espressione «tre sostanze o Persone»… Ora, se per le esigenze della controversia si preferisce, pur lasciando da parte i nomi relativi, accettare il plurale, per poter rispondere con una sola parola alla domanda: «che cosa sono i Tre?», e dire «tre sostanze o tre Persone», si badi a tener lontana ogni idea di massa o di estensione, ogni carattere, per quanto piccolo, di dissomiglianza che ci faccia pensare che vi sia qui una cosa inferiore ad un`altra, qualunque sia la maniera in cui uno può essere inferiore ad un altro, cosicché venga esclusa la confusione delle Persone e una distinzione che implichi ineguaglianza. Se l`intelligenza è incapace di comprenderlo, lo si tenga per fede, fino a quando brilli nei nostri cuori Colui che ha detto per bocca del Profeta: “Se non crederete, non comprenderete” (Is 7,9). (Agostino, De Trinit. 7, 3.6 s.9.12)
ESSERE UN’ANIMA SOLA IN DIO
State attenti, fratelli, perché riconoscerete qui il mistero della Trinità, in qual modo cioè si possa dire: il Padre è, il Figlio è, lo Spirito Santo è, e tuttavia Padre, Figlio e Spirito Santo sono un solo Dio. Ecco che quelli erano molte migliaia, ma avevano un solo cuore; erano molte migliaia, ma avevano una sola anima. Ma dove avevano un solo cuore e una sola anima? (cf. At 2,32). In Dio. A maggior ragione questa unità si deve trovare in Dio. Forse sbaglio nell`esprimermi, quando dico che due uomini hanno due anime e tre uomini ne hanno tre, e molti uomini ne hanno molte? Di certo mi esprimo giustamente. Ma se essi si avvicinano a Dio, avranno una sola anima. Se coloro che si avvicinano a Dio, per mezzo della carità, di molte anime diventano un`anima sola e di molti cuori un cuore solo, che cosa non farà la stessa fonte della carità nel Padre e nel Figlio? La Trinità non è dunque, a piú forte ragione, un solo Dio? E` da essa infatti che ci viene la carità, dallo stesso Spirito Santo, cosí come dice l`Apostolo: “La carità di Dio è diffusa nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato donato” (Rm 5,5). Se dunque «la carità è diffusa nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato donato» e di molte anime fa un`anima sola e di molti cuori fa un cuore solo, a quanta maggior ragione il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo dovranno essere un solo Dio, una sola luce, e un solo principio? (Agostino, In Ioan. 39, 5)
DIO MISERICORDIOSO
La Scrittura non dice chi è Dio, ma come Dio agisce: il Dio cristiano è un Dio che ha preso in mano la storia degli uomini, che si cala dentro la vita; è un Dio di grandi opere. Dio è “misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di grazia e di fedeltà (Es 3, 6). Dio si rivela operando in modo benevolo e misericordioso. “ Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito”. Se fosse possibile stabilire un confronto e una scelta tra il Figlio unigenito e “il mondo” peccatore, occorrerebbe concludere che il Padre sceglie il mondo. Il dono del Figlio al mondo è la prova dell’amore infinito di Dio per l’umanità. Il rapporto tra il Padre e il Figlio è contrassegnato dall’inserimento del Figlio nella storia umana: in questo modo Dio assume in se stesso tutta la storia umana così da porla, attraverso Gesù, in contatto con la sua vita e col suo amore. La barriera di morte e di peccato che separa l’uomo finito da Dio infinito, è tolta via dall’Incarnazione che rivela ciò che dona e dona ciò che rivela, legando strettamente incarnazione e divinizzazione. La venuta di Cristo nella carne e il suo abbassamento per compiere la volontà del Padre, ci appaiono il vertice della rivelazione e della grazia. Nasce così la vita di grazia: è comunione con le persone trinitarie e sforzo per compiere ciò che facciamo mantenendoci nell’orizzonte dell’amore di Dio. La comunione trinitaria è il centro della vita cristiana, il cuore di una realtà già in atto e tuttavia bisognosa di completamento. Di questa vita eterna Cristo è il centro insuperabile. Ormai cercare Dio è accogliere il Figlio e accogliere il Figlio è essere accolti nell’amore del Padre. (Gianni Colzani)
DINAMISMO DELLA VITA TRINITARIA
Entrando nella storia, Dio vi introduce il dinamismo della sua vita trinitaria. Tutto viene a noi dal Padre, per mezzo del suo Figlio Gesù Cristo, nella presenza in noi dello Spirito Santo (Ef 1, 3, 14; Rm 8, 3, 17). Tutto viene dalla bontà del Padre, Cristo è il mediatore indispensabile senza cui nulla ci viene dato e nessuno ha accesso al Padre e il solo mezzo di contatto col Cristo è il suo Spirito, che abita in noi e ci arricchisce dei suoi doni. La vita cristiana viene profondamente segnata da queste certezze. Ad esempio la preghiera sale al Padre per mezzo del Figlio, nell’unità dello Spirito Santo. Il flusso di vita che intercorre tra le Tre persone divine, la loro vita d’amore si svolge in noi, e trascina la nostra anima nella sua grande corrente. “ Verremo a lui, e porremo in lui la nostra dimora” ha detto Gesù. (Mariano Magrassi)
DIO UNICO IN TRE PERSONE
Dio ci ha fatto conoscere la sua vita intima: è l`Unico ma in Tre Persone. Nel proclamare Dio vero ed eterno, noi adoriamo la Trinità delle Persone. I libri della Nuova Alleanza ci introducono nella profondità di questo mistero. Il Padre ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito per salvarlo ed ha mandato lo Spirito Santo per guidarlo alla pienezza della santità. Contemplando il mistero di Dio esclamiamo: sia benedetto Dio Padre, e l`unigenito Figlio di Dio, e lo Spirito Santo. Professare la fede nella Santissima Trinità vuol dire accettare l`amore del Padre, vivere per mezzo della grazia del Figlio ed aprirsi al dono dello Spirito Santo: credere che il Padre ed il Figlio vengono all`uomo attraverso lo Spirito e vi abitano; gioire che il cristiano è il tempio vivo di Dio nel mondo; vivere sulla terra ma nello stesso tempo in Dio, camminare verso Dio con Dio.
RISPONDERE ALL’AMORE
Dio vuole salvare il mondo: “Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui”. Dio non ha creato il mondo perché l’uomo si affatichi in un sempre e rinnovato e inconcludente lavoro di Sisifo. Dio ha creato tutte le cose per uno scopo e un senso preciso; ha mandato il suo Figlio per la realizzazione di questa meta: cioè che noi viviamo, diventiamo suoi figli. E con Gesù esiste ed è già in atto la salvezza del mondo. Da parte di Dio Padre ci è stato dato tutto, perché Egli ci ha donato il Figlio e lo Spirito. Ora dipende da noi credere o non credere, ossia accogliere e riconoscere, oppure rifiutare e non credere. “Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede in lui è già stato condannato, perché non ha creduto nella persone dell’unigenito Figlio di Dio “. Dipende dalla nostra libera adesione l’attuazione di fatto del progetto di Dio Padre. Se crediamo allora noi consentiamo a Dio di farci suoi figli; se non crediamo ci condanniamo e un non esito, al fallimento e alla dannazione della nostra esistenza. (ABonora)
DIO NELLA SACRA SCRITTURA
L’uomo amante dalla verità si guarda intorno e osserva la grandezza della natura e dell’uomo, scruta dentro di sé e scopre una profondità insondabile e un desiderio di amore e di felicità che hanno sapore d’infinito e non trova nulla in ciò che lo circonda che spieghi queste grandezze e soddisfi queste tensioni. Se riflette davvero arriva certamente ad aprirsi al divino, ma alla vera grandezza e al profondo mistero di Dio può condurlo solo la Rivelazione. Il Dio della Scrittura trascende totalmente l’uomo, ma non resta chiuso in questa trascendenza. Anima infatti dall’interno, più intimo di ogni intimità, ogni realtà umana, Spinge l’uomo che in lui vive, si muove ed esiste ad ogni grande impresa, come fece con Abramo, con i Profeti, con Maria. E’ un Dio imprevedibilmente diverso da come noi lo immaginiamo e descriviamo. Ogni possibile definizione di Lui è sempre inesorabilmente imperfetta e parziale. Solo in Cristo abbiamo l’immagine di Dio, sulla cui vita egli ci apre grandi spiragli. Così Dio ci appare in Cristo come Dio che sempre genera, conosce e ama, come Uno che da sempre dà e riceve in maniera infinita. Uno che da sempre vive. Ma non in modo solitario: è Uno, ma è Trinità. Confrontandoci ci accorgiamo con meraviglia che anche noi siamo fatti sul suo modello e a sua immagine. Noi pure conosciamo, generiamo e amiamo e, se facciamo ciò con lo stile di Cristo, realizziamo la nostra umanità che è appunto imitazione di Dio Trinità.
LA TRINITA’
Gesù ha rivelato che Dio è “Padre” in un senso inaudito: non lo è soltanto in quanto Creatore; egli è eternamente Padre in relazione al Figlio suo Unigenito, il quale, a sua volta, non è Figlio che in relazione al Padre: “Nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre, se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare” (Mt 11, 27). Prima della Pasqua, Gesù annunzia l’invio di un altro “Paraclito” (Difensore), lo Spirito Santo. Lo Spirito che opera fin dalla creazione, che già aveva “parlato per mezzo dei profeti”, dimorerà presso gli Apostoli e sarà con loro, per insegnare loro ogni cosa e guidarli “alla verità tutta intera” (Gv 16, 13). Lo Spirito Santo è in tal modo rivelato come un’altra Persona divina in rapporto a Gesù e al Padre. (Catechismo Chiesa Cattolica 240- 243)
Credo in un solo Dio, Padre onnipotente…..credo in un solo Signore Gesù Cristo, Unigenito Figlio di Dio…. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita e procede dal Padre e dal Figlio. (Dal simbolo di Nicea- Costantinopoli)
La fede cattolica consiste nel venerare un Dio solo nella Trinità, e la Trinità nell’Unità, senza confusione di persone, né separazione della sostanza: altra infatti è la persona del Padre, altra quella del Figlio, altra quella dello Spirito Santo; ma unica è la divinità del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, uguale la gloria, coeterna la maestà. (Simb.Quiqunque)
SANTISSIMA TRINITA, RAPPORTO D’AMORE
La più bella definizione di Dio è questa: “ Dio è amore”(1 Gv 4, 8). E’ amore per noi. Ma ancor prima è amore reciproco esistente tra le tre persone divine. E’ un amore che si concretizza nella mutua infinita donazione. Il Padre ha dato al Figlio il suo identico essere sostanziale. Lo Spirito Santo ha avuto dal Padre e dal Figlio la loro medesima, completa pienezza di vita. Il Figlio è del Padre perché da Lui generato e si dona a Lui e in Lui rimane. Lo Spirito Santo è del Padre e del Figlio, perché da loro procede, a loro si consegna interamente e in loro resta sempre. La Santissima Trinità poi è amore per l’umanità. Anche questa volta l’amore si concretizza nel dono. Il Padre ha tanto amato il mondo da dare il suo unigenito. Ma col Figlio conferisce alle anime lo Spirito Santo. Con tale misterioso acquisto l’uomo diventa dimora felice di tutte e tre le persone divine. (Vincenzo Raffa)
AL CUORE DEL MISTERO LA MISERICORDIA
La Scrittura non dice tanto chi sia Dio quanto come agisce: il Dio cristiano è un Dio che ha preso in mano la storia degli uomini, che si cala dentro la vita; è un Dio di grandi opere. Riflettendo sulla sua storia, il popolo d’Israele raccoglie la sua coscienza di fede attorno alla misericordia e alla fedeltà: il Signore è “ Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di grazia e di fedeltà (Es 34, 6). Dio è intervenuto “con braccio forte” in favore delle sue creature, è entrato e ha preso in mano la storia umana, si è unito alla vita profonda di ognuno di noi. Alla fine il mistero della Trinità divina appare come uno sconfinato mistero di misericordia, di un’infinita presenza che avvolge tutta la nostra esistenza e le spalanca le profondità della vita divina. Quando ci apriamo alla Trinità esperimentiamo in noi “ la grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo”. (Colzani)
LA TRINITA’ NELLA NOSTRA VITA
La Trinità di Dio è Realtà che trascende la nostra comprensione; eppure è profondamente calata nel suo tessuto vivo. Il Padre è un Padre che interviene. La sua bontà lo spinge ad andare incontro alla miseria umana per consolarla. E’ una presenza attenta e straordinariamente attiva. Abbraccia tutto l’universo. Si estende a tutto l’arco del tempo, unificandolo. Egli è autore di tutto. Entrando nella storia, Dio vi introduce il dinamismo della sua vita intima. Il piano di salvezza che vi attua assume il movimento dei Rapporti Trinitari. Ogni bene ci viene dalla bontà del Padre. Cristo è il mediatore indispensabile, senza di cui nulla ci viene dato, e nessuno ha accesso al Padre. Il solo mezzo di contatto con Cristo è il suo Spirito, che abita in noi e ci arricchisce dei suoi doni,. Tutto (e la nostra vita anzitutto) ha in Dio la sua origine e a Lui deve fare ritorno. (Mariano Magrassi)
TRINITA’ E FAMIGLIA
Un riflesso della Santissima Trinità lo ritroviamo particolarmente nella famiglia. Gli sposi si amano, il loro amore li fa “genitori”, cioè genera la vita dei figli. Anche nella famiglia c’è una circolazione di amore: fra gli sposi, dai genitori ai figli, dai figli ai genitori. Il Sacramento del Matrimonio, con la presenza misteriosa di Cristo, rafforza questo amore e lo rende capace di rendere visibile l’amore di Dio, quell’amore che è la stessa vita intima della Trinità. Anche nella famiglia è l’uomo che giudica se stesso: se rifiuta il progetto di Dio, che è amore che si dona, e invece pone al centro l’amore di se stesso, si condanna all’infelicità, si crea il suo inferno già sulla terra. (G. Nervo)
PRESENTARE LA TRINITA’ CON LA VITA
Il Cristiano è chiamato a presentare la Trinità con la sua vita. Il mondo vedrà la bontà del Padre nel cristiano misericordioso che ama, intravederà il Figlio in chi è capace di giocare la propria vita per i fratelli e intuirà la presenza dello Spirito in colui che lotta per un mondo migliore. Vedendo un credente che cerca in tutto di imitare Cristo, perfetta immagine del Padre, il mondo si aprirà alla Trinità, la cui vita supera ogni morte e il cui amore supera ogni odio umano.
PREGHIERA (pregare la parola)
•Dio nostro, tu resti invisibile per ogni uomo: colma la distanza che ci separa da te, facendoti presente con il tuo Spirito, affinché possiamo invocarti come Padre e comprendere noi stessi come figli.
•Dio, in Gesù ti sei fatto uomo, simile a noi: illumina con il tuo Spirito la nostra intelligenza, perché possiamo riconoscerti come il “Dio con noi”.
•Dio, di te solo è detto che sei amore: effondi nei nostri cuori il tuo Spirito, perché sappiamo amarci come fratelli e sappiamo essere un segno al mondo.
•Dio, tu sei la Parola fatta carne: con il tuo Spirito di discernimento che tutto vaglia assisti i tuoi eletti, perché ritengano ciò che è buono, perfetto e gradito a te.
•Dio, tu solo sei il Signore della Chiesa: riempi del tuo Spirito il tuo popolo, tentato di appoggiarsi ai poteri del mondo, perché riconosca nel Risorto l’unico fondamento della sua obbedienza. (dalla Preghiera dei giorni della Comunità di Bose)
•E’ veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie a Te, Signore Padre santo, Dio onnipotente ed eterno. Con il tuo unico Figlio e lo Spirito Santo sei un solo Dio, un solo Signore, non nell’unità di una sola persona, ma nella Trinità di una sola sostanza. Quanto hai rivelato della tua gloria noi lo crediamo e con la stessa fede, senza differenze, lo affermiamo del tuo Figlio e dello Spirito santo; e nel proclamare te, Dio vero ed eterno, noi adoriamo la trinità delle persone, l’unità della natura, l’uguaglianza della maestà divina. (Prefazio Solennità Trinità)
•O Dio Padre, che hai mandato nel mondo il tuo Figlio, Parola di verità, e lo Spirito santificatore per rivelare agli uomini il mistero della tua vita, fa che nella professione della vera fede riconosciamo la gloria della Trinità e adoriamo l’unico Dio in tre persone. (Colletta della Solennità della Trinità)
•Padre fedele e misericordioso, che ci hai rivelato il mistero della vita donandoci il tuo Figlio unigenito e lo Spirito di amore, sostieni la nostra fede e ispiraci sentimenti di pace e di speranza, perché riuniti nella comunione della tua Chiesa benediciamo il tuo nome glorioso e santo. (2 Colletta Trinità anno A)
•Guarda, o Padre, al volto del tuo Figlio, e accogli la nostra preghiera: perché fortificati dal dono dello Spirito Santo, diventiamo segno dell’umanità nuova, partecipe del mistero uno e trino del tuo amore.
•Padre nostro, Dio vivente, mediante il tuo Santo Spirito, lo Spirito di Cristo risorto, vieni e aprici il cammino accessibile, sul quale capiamo che tu ci ami per primo, prima che ti amiamo. (Frere Roger)
•Amore del Padre e del Figlio, santa sorgente di ogni bene, Spirito Santo Paraclito. Dai tesori della Trinità, vieni, o fiume dell’amore, ad abbracciare i nostri cuori. Mostrati in essi dolce fiamma, lambisci i nostri cuori induriti, allontana il gelo che li opprime, spira su di noi e infiammaci col il tuo amore che ci divinizza. (Sequenza medioevale)
•Ora in noi, o Santo Spirito, uno con il Padre e con il Figlio, sii sollecito ad entrare, riversandoti nei nostri cuori. Fa che attraverso te conosciamo il Padre e assieme a lui vediamo il Figlio e che crediamo in ogni tempo che sei lo Spirito di entrambi. (S.Ambrogio)
•Spirito Santo Dio, che hai rigenerato me con la nascita spirituale nel santo fonte battesimale, fa che io possa camminare con grande perseveranza nei tuoi giudizi, sia comprendendoli che compiendoli così da giungere a partecipare alla sorte dei tuoi eletti. (G.Di Portes)
•Poiché tu scruti, Spirito, le profondità di Dio, facci intravedere le loro ricchezze, introducici nel mistero del Dio che si rivela unico in tre persone. (Jean Galot)
•Spirito dell’Amore, della relazione divina gioiosa e misteriosa tra Padre e Figlio, vieni a immetterci nella corrente di questo amore inaudito che ricade si di noi creandoci e ricreandoci continuamente. (Cristiane Gaud)
•O Spirito Santo, fuoco dell’amore che scaturisce dal Padre che genera il suo Figlio, fuoco dell’amore che scaturisce dal Figlio che si dona al Padre, insegnaci ad amare sempre e da adesso, così come il Padre e il Figlio si amano in eterno. (Michel Hubaut)
•Signore Dio, Padre onnipotente, guarda i tuoi servi che adorano la tua maestà; benedicili e proteggili per il tuo unico Figlio nella potenza dello Spirito Santo e fa` che trovino nella tua lode letizia sempre piú grande. (Messale Ambrosiano, Santissima Trinità)
•“Santo, santo, santo il Signore, Dio dell`universo”, esclamiamo ogni volta che celebriamo l`Eucaristia. Glorifichiamo il Dio vivo e vero, Dio che vive nei secoli e abita nella luce inaccessibile. Dio che ha dato origine all`universo, che con sapienza e amore ha fatto tutte le sue opere. Dio che ha formato l`uomo a sua immagine e somiglianza. Unendoci agli angeli, che incessantemente cantano la sua lode, fatti voce di ogni creatura, innalziamo il canto di lode. (Preghiera eucaristica IV).
CONTEMPLAZIONE (silenziosa accoglienza della parola di Dio)
AZIONE (assunzione di impegni concreti)
Adoriamo e benediciamo Dio uno e trino, aderiamo gioiosamente e con l’impegno della nostra vita alla sua proposta d’amore.