
Questo palazzo, a cui si accede per Via S. Apollinare, fu costruito nel 1480 circa.
Nel 1876 occupava l’Accademia dell’Arcadia, a cui don Bosco apparteneva dal ’74 col nome di distene Cassiopee. Egli nel 1875 si era impegnato presso Mons. Ciccolini (Custode Generale dell’Arcadia) a tenervi una conferenza letteraria. L’occasione venne il 14 Aprile 1876, Venerdì Santo, in cui il Santo sviluppò il tema: le “Sette parole proferite da Gesù in Croce”.
Ebbe notevole successo, come scrive Don Durando a D. Rua:
“ Iersera fui all’Arcadia a sentire il discorso del nostro amatissimo D. Bosco; la sala era splendidamente addobbata ed illuminata, numerosa la dotta udienza, non meno di quattrocento persone stavano con religioso silenzio ad ascoltare il semplice ed insieme erudito discorso di D. Bosco, che fu applauditissimo ”. E Don Berto a sua volta (3): “ La serata cominciò alle otto… Distinti personaggi… eransi quivi raccolti, attirati dalla fama della persona che doveva leggere la prosa d’introduzione. La povera mia personcina venne introdotta dal gentile Custode dell’Arcadia nei primi posti, e sconosciuto e zitto me ne stava osservando le impressioni del pubblico uditorio, che era impaziente di rimirare personalmente il nuovo Arcade. Appena spuntato alla porta, ecco tutti gli occhi rivolgersi sopra di lui, accompagnarlo fin sopra il palco collo sguardo: cessò ogni chiacchierio e si diede principio. Fu ascoltato con molta attenzione. Piacque il suo modo di ragionare semplice e facile delle cose più difficili. Nel corso della lettura udii di mezzo alla folla più di un bravo, bene; vidi mandargli più d’un bacio colla mano, specialmente sacerdoti. Venne ripetutamente applaudito. In fine della seduta che fu alle undici e un quarto, molti distinti personaggi vennero a stringergli la mano…
MB XII, 172