
La spiritualità è la base del Movimento Giovanile Salesiano, che cresce con l’impegno dei giovani stessi: è pensata e realizzata all’interno dell’esperienza del giovane. Essa cerca di generare:
> un’immagine di giovane cristiano proponibile oggi a chi è inserito nel nostro tempo e vive la condizione giovanile odierna;
> si rivolge a tutti i giovani perché è fatta su misura dei “più poveri”, ma allo stesso tempo è capace di indicare mete a quelli che progrediscono di più;
> vuole anche fare del giovane il protagonista di proposte per i suoi coetanei e per l’ambiente.
3.1 Una spiritualità della vita quotidiana come luogo dell’incontro con Dio. Una tale spiritualità si lascia guidare dal mistero di Dio che con la sua Incarnazione, Morte e Risurrezione afferma la sua presenza, in tutta la realtà umana, come presenza di salvezza.
Il quotidiano del giovane è fatto di dovere, socialità, gioco, tensione di crescita, vita di famiglia, sviluppo delle proprie capacità, prospettive di futuro, richieste di intervento, aspirazioni. È questa realtà che va assunta, approfondita e vissuta alla luce di Dio. Secondo Don Bosco per farsi santo basta fare bene ciò che si deve fare. Egli considera la fedeltà al dovere nella sua quotidianità come criterio di verifica della virtù e come segno di maturità spirituale.
E’ necessaria la grazia di unità che aiuta ad armonizzare le diverse dimensioni della vita attorno a un cuore abitato dallo Spirito santo. Essa rende possibile la conversione e la purificazione; per mezzo della forza del sacramento della Riconciliazione essa fa sì che il giovane mantenga il cuore libero, aperto a Dio e donato ai fratelli.
Atteggiamenti ed esperienze
o la vita della propria famiglia;
o l’amore al proprio lavoro o studio, la crescita culturale e l’esperienza scolastica;
o la necessità di coniugare le «esperienze forti» con i «cammini ordinari della vita»;
o la visione positiva e riflessiva di fronte al proprio tempo;
o l’accoglienza responsabile della propria vita e del proprio cammino spirituale di crescita nello sforzo di ogni giorno;
o la capacità di orientare la propria vita secondo un progetto vocazionale.
3.2 Una spiritualità pasquale della gioia e dell’ottimismo. La verità decisiva della fede cristiana è che il Signore è veramente risorto! La spiritualità giovanile salesiana è pasquale e si lascia pervadere da questo significato escatologico.
La tendenza più radicata nel cuore del giovane è il desiderio e la ricerca della felicità. La gioia è l’espressione più nobile della felicità e, insieme alla festa e alla speranza, è caratteristica della spiritualità salesiana. La fede cristiana è un annuncio di felicità radicale, promessa e conferimento di «vita eterna». Queste realtà però non sono una conquista, bensì un dono che ci manifesta che Dio è la fonte della vera allegria e della speranza. Senza escludere il suo valore pedagogico, l’allegria ha anzitutto un valore teologico; Don Bosco vede in essa un’imprescindibile manifestazione della vita di grazia.
Don Bosco ha inteso e ha fatto capire ai suoi giovani che impegno e gioia vanno insieme, che la santità e l’allegria sono un binomio inseparabile: «la santità consiste nello stare molto allegri». La spiritualità giovanile salesiana propone un cammino di santità semplice, allegra e serena.
Atteggiamenti ed esperienze
o intenso ambiente di partecipazione;
o relazioni sinceramente amichevoli e fraterne, con l’esperienza gioiosa dell’affetto alle persone;
o le feste giovanili di libera espressione e gli incontri tra gruppi;
o l’ammirazione e il gusto per le gioie che il Creatore ha messo sul nostro cammino: la natura, il silenzio, le realizzazioni compiute assieme;
o la gioia esigente del sacrificio e della solidarietà;
o la grazia di poter vivere la sofferenza sotto il segno e la consolazione della Croce di Cristo.
3.3 Una spiritualità dell’amicizia e relazione personale con il Signore Gesù. La spiritualità giovanile salesiana vuole portare il giovane all’incontro con Gesù Cristo e rendere fattibile una relazione di amicizia e di fiducia con Lui, generando un vincolo vitale e un’adesione fedele. Molti giovani nutrono un sincero desiderio di conoscere Gesù e provano a rispondere alle domande sul senso della propria vita, alle quali però solo Dio sa dare una vera risposta.
Amico, Maestro e Salvatore sono le espressioni che descrivono la centralità della persona di Gesù nella vita spirituale dei giovani.
Atteggiamenti ed esperienze
o partecipazione di fede nella comunità che vive della memoria e della presenza del Signore e lo celebra nei sacramenti dell’iniziazione cristiana;
o la pedagogia della santità, che Don Bosco ha mostrato nella riconciliazione con Dio e con i fratelli attraverso il sacramento della Penitenza;
o l’apprendimento della preghiera personale e comunitaria, momenti privilegiati per crescere nell’amore e nella relazione personale con Gesù Cristo;
o l’approfondimento sistematico della fede, illuminata dalla lettura e la meditazione della Parola di Dio.
3.4 Una spiritualità di comunione ecclesiale. La Chiesa è comunione spirituale e comunità che si fa visibile attraverso gesti e convergenze anche operative; è servizio agli uomini; è il luogo scelto e offerto da Cristo per poterlo incontrare : Parola, Battesimo, Eucarestia, Riconciliazione, esperienza di comunione nella forza dello Spirito, la carità verso i fratelli.
La spiritualità giovanile salesiana è una spiritualità mariana. Maria è vista come Madre di Dio e Madre nostra; come l’Immacolata, piena di grazia, totalmente disponibile a Dio, e modello di santità di vita vissuta con coerenza e totalità; come l’Ausiliatrice, aiuto dei cristiani nella grande battaglia della fede e della costruzione del Regno di Dio. Colei che protegge e guida la Chiesa.
Atteggiamenti ed esperienze
o un ambiente concreto come luogo in cui sì sperimenta un’immagine di Chiesa fresca, simpatica, attiva
o i gruppi e soprattutto la comunità educativa, che unisce giovani ed educatori in un ambiente di famiglia attorno ad un progetto di educazione integrale;
o la partecipazione alla Chiesa locale, dove si ricollegano tutti gli sforzi di fedeltà dei cristiani in una comunione visibile e in un servizio percettibile in un territorio concreto;
o la stima e fiducia verso la Chiesa universale, percepita e vissuta nel rapporto di amore verso il Papa;
o l’amore, l’ammirazione, il culto e l’imitazione di Maria Immacolata e Ausiliatrice;
o .a conoscenza dei Santi e le personalità significative del pensiero e delle realizzazioni cristiane nei diversi campi.
3.5 Una spiritualità del servizio responsabile. …dove ciascuno ha un posto e dove c’è bisogno dei doni di tutti. Questi fanno emergere e maturare una convinzione che la vita si porta dentro una vocazione di servizio. Don Bosco richiedeva ai suoi giovani di diventare dei «buoni cristiani e onesti cittadini». …è una spiritualità apostolica perché parte dalla convinzione che siamo chiamati a collaborare con Dio nella sua missione, rispondendo con dedizione, fedeltà, fiducia e disponibilità totale.
Atteggiamenti ed esperienze:
o aprire alla realtà e al contatto umano;
o promuovere la dignità della persona e i suoi diritti, in tutti i contesti;
o vivere con generosità nella famiglia e prepararsi a formarla su basi di reciproca donazione;
o favorire la solidarietà, specie verso i più poveri;
o sviluppare il proprio lavoro con onestà e competenza professionale;
o promuovere la giustizia, la pace e il bene comune nella politica;
o rispettare la creazione;
o favorire la cultura;
o individuare il progetto di Dio sulla propria vita;
o maturare gradualmente scelte progressive e coerenti, come servizio alla Chiesa e agli uomini;
o testimoniare la propria fede e concretizzarla in qualche ambito, come l’animazione educativa, pastorale e culturale, il volontariato e l’impegno missionario;
o conoscere ed essere aperti alle vocazioni di speciale consacrazione.
Don Pascual Chávez V., SDB
Rettor Maggiore
Ascolto l’esperienza…
Attingiamo all’esperienza spirituale di Don Bosco, per camminare nella santità secondo la nostra specifica vocazione
1. Qual è l’esperienza spirituale di don Bosco che mi colpisce di più?
2. Quale espressione della spiritualità giovanile salesiana mi coinvolge maggiormente per un cammino di santità?
3. Come tradurla in servizio responsabile in casa, in università, nel gruppo, in parrocchia, sul territorio?