Carissimo Parroco.
Quando vengo a Messa, la Domenica, e davanti a me, o dietro, ci sono un gruppetto di persone che non fanno altro che parlare e raccontarsi i fatti loro, mi viene la voglia di dirgli: ma questo non è un salotto!
Qualche volta, con cortesia, quasi sentendomi in colpa, ho chiesto silenzio.
Non nego che mi viene la voglia di andare al microfono e dire ad alta voce: signori, siamo venuti qui per pregare o per fare salotto? Ricordiamoci che questo è luogo di preghiera. Con la speranza che, finalmente, qualcuno scuota un po’ la gente e lo faccia con autorità, la saluto con affetto . V.
Cara Signora “V”,
Beh… non ha tutti i torti a prendersela con chi disturba le funzioni, il raccoglimento e/o la preghiera degli altri. Un minimo di “savoir faire”, come dicono i francesi, che poi significa “buona educazione”, ci vorrebbe anche e soprattutto in chiesa visto che ci si va per “parlare” con il Signore. Forse è bene ricordare che il Signore viene nel silenzio, dice la Bibbia, non nel cicaleccio superficiale di chi ha da parlare dei casi suoi o di quelli degli altri, dimenticando Dio. Certa gente scambia la chiesa per la piazza dove, è notorio, si formano crocchi di amici o amiche che parlano e sparlano di tutto e di tutti. C’è un curioso detto latino che cito spesso. Glielo traduco, anche se nella lingua di Cicerone è più armonioso e incisivo: “Quando le comari Domitilla, Drusilla e Sibilla s’incontrano, spettegolano di questo, di questa, e di quella”…
È vero che nei primi secoli la chiesa era un luogo di incontri e di colloqui, ma solo finché non iniziavano le funzioni, o dopo che erano terminate, e i fedeli non malignavano sui propri fratelli di fede, ma trattavano di cose serie, dei loro problemi, dei loro affari, delle loro pene, dei loro malati, dei fratelli bisognosi, ecc. Anche oggi in chiesa ci vengono in molti: alcuni per assistere (più che partecipare) alle funzioni, altri e non sono pochi, per chiedere l’elemosina al parroco, poi non si fanno più vedere fino alla prossima incursione, sempre per spillare qualche spicciolo; e ci sono anche quelli che chiedono cifre consistenti, piante storie strampalate e strappalacrime. Così è la vita.