Anche se, forse, non vi abbiamo mai pensato, la verità è questa: i veri protagonisti di tutto sono i pensieri!
Le camere a gas non le ha inventate Hitler: le hanno inventate coloro che le hanno pensate. Hitler ha solo aperto il rubinetto e acceso il fiammifero.
Il muro di Berlino, prima di cadere sotto i colpi dei picconi, è caduto nella mente di qualcuno.
La tragedia assurda, allucinante, dello squarciamento delle Torri Gemelle di New York (11 settembre 2001) non l’hanno provocata gli aerei, ma le menti impazzite.
Ecco: vien da dire che la dinamite non serve: bastano le idee. Si diventa kamikaze cominciando dal cervello. A questo punto è già chiaro che salvare le teste ben fatte diventa l’undicesimo comandamento. Salvare le teste, vale a dire uscire dalla lunga fila dei replicanti ed entrare nella fila dei pensanti. Viviamo nell’epoca dell’unanimismo; nell’epoca del ‘così fan tutti’. Basta schiacciare un bottone per essere subito indottrinati su ciò che dobbiamo mangiare; su come dobbiamo vestire, ridere e piangere; dove andare in vacanza, quale libro leggere, quale bara comprare, quando verrà il momento. Non è tempo di dire basta alle prigioni mentali; tempo di salvare la testa?
Accorgersi e fare domande
L’intelligenza consiste in qualcosa di più che esser capaci di trovare la risposta esatta a un determinato problema. Se così non fosse, qualsiasi calcolatore tascabile da quattro soldi avrebbe un QI (Quoziente Intellettivo) pari a quello dei più validi matematici. La differenza tra la soluzione meccanica di un problema e la vera intelligenza sta nella capacità di accorgersi che esiste un problema anche quando non sia stato direttamente posto. È soprattutto l’abilità di porre domande interessanti in situazioni dove altri non vedono niente di straordinario, che contraddistingue i più grandi pensatori del mondo. La curiosità e la voglia di capire sono le radici della vera intelligenza. Il celebre professore di Harvard Gardner sostiene che per “sopravvivere” in questo secolo occorrono cinque approcci mentali. Il primo è quello della mente disciplinata, la più classica se vogliamo, ma anche quella indispensabile al successo scolastico, insieme alla mente sintetica e a quella creativa. Seguono poi due approcci che Gardner definisce “non opzioni ma necessità”: la mente rispettosa, cioè la capacità di accettare le differenze per sforzarsi di capire gli altri e collaborare, e quella etica, che tiene conto dei bisogni e dei valori di tutti. È faticoso ma fondamentale che i ragazzi si formino una “testa ben fatta” non che “imparino qualche cosa”.
La società degli apoti
Alcuni anni fa lo scrittore Giuseppe Prezzolini fondò la ‘Società degli apoti’, cioè la ‘Società dei non bevitori’ (‘apoti’ è parola di origine greca che significa ‘non bevitori’). Scopo di tale società era quello di ‘non bere’ quello che ci viene detto dai vari mezzi di comunicazione, ma di filtrare, dubitare, discutere, così si esce da quella “massa di scimmie” dei replicanti, intruppati nel gregge del ‘così fan tutti’. Scusate la franchezza: il ‘Così fan tutti’ è forse la punta più alta della stupidità umana! No al ‘Così fan tutti’, ma ‘così faccio io!’, perché ho usato la mia testa: ho pensato, ho dubitato, ho vagliato, mi sono confrontato. Bene! Non vi è nulla di più deludente che nascere originali e morire copie. Dicono che l’uomo derivi dalla scimmia. Ammettiamolo pure. Resta il fatto che è l’unica scimmia che si domanda che tipo di scimmia è. Siamo la sola specie di pensatori finora conosciuta. Gli animali sanno tante cose, ma non sanno di sapere! Il pensiero è la nostra grandezza e la nostra potenza!
DIECI SEMPLICI ACCORGIMENTI PER AIUTARE I FIGLI A COSTRUIRSI UNA BUONA TESTA
Dare il buon esempio.
Progettare e mantenere uno spazio adeguato per lo studio. I “ferri del mestiere” devono essere tenuti puliti e ordinati.
Stabilire orari regolari per lo studio e farli rispettare.
Instaurare un’alleanza. «Sappi che ci sono, conta su di me. Non sono qui per giudicarti o per farti la predica. Sono dalla tua parte».
Lodi e rinforzi positivi.
Il genitore come personal trainer della mente.
Curare le ferite psicologiche.
Cercare di limitare gli effetti negativi della pressione sociale esercitata dai coetanei.
Etica del lavoro e responsabilità. È l’allenamento alla vita reale, fatta di impegni, responsabilità e fatica.
Sviluppare una mentalità progettuale. Significa credere che è possibile ottenere risultati utili e gratificanti pianificando bene e a lungo termine le proprie azioni.
(Tratto da IL BOLLETTINO SALESIANO – Autore PINO PELLEGRINO)