Dall’Enciclica Fratelli tutti, di papa Francesco (87-89)
Un essere umano è fatto in modo tale che non si realizza, non si sviluppa e non può trovare la propria pienezza «se non attraverso un dono sincero di sé». E ugualmente non giunge a riconoscere a fondo la propria verità se non nell’incontro con gli altri: «Non comunico effettivamente con me stesso se non nella misura in cui comunico con l’altro». Questo spiega perché nessuno può sperimentare il valore della vita senza volti concreti da amare.
Qui sta un segreto dell’autentica esistenza umana, perché «la vita sussiste dove c’è legame, comunione, fratellanza; ed è una vita più forte della morte quando è costruita su relazioni vere e legami di fedeltà. Al contrario, non c’è vita dove si ha la pretesa di appartenere solo a sé stessi e di vivere come isole: in questi atteggiamenti prevale la morte». Dall’intimo di ogni cuore, l’amore crea legami e allarga l’esistenza quando fa uscire la persona da sé stessa verso l’altro. Siamo fatti per l’amore e c’è in ognuno di noi «una specie di legge di “estasi”: uscire da se stessi per trovare negli altri un accrescimento di essere». Perciò «in ogni caso l’uomo deve pure decidersi una volta ad uscire d’un balzo da se stesso».
D’altra parte, non posso ridurre la mia vita alla relazione con un piccolo gruppo
e nemmeno alla mia famiglia, perché è impossibile capire me stesso senza un
tessuto più ampio di relazioni: non solo quello attuale ma anche quello che mi
precede e che è andato configurandomi nel corso della mia vita. La mia relazione
con una persona che stimo non può ignorare che quella persona non vive solo
per la sua relazione con me, né io vivo soltanto rapportandomi con lei. La nostra
relazione, se è sana e autentica, ci apre agli altri che ci fanno crescere e ci arricchiscono.
Il più nobile senso sociale oggi facilmente rimane annullato dietro intimismi
egoistici con l’apparenza di relazioni intense. Invece, l’amore che è autentico, che
aiuta a crescere, e le forme più nobili di amicizia abitano cuori che si lasciano completare. Il legame di coppia e di amicizia è orientato ad aprire il cuore attorno a sé, a renderci capaci di uscire da noi stessi fino ad accogliere tutti. I gruppi chiusi e le coppie autoreferenziali, che si costituiscono come un “noi” contrapposto al mondo intero, di solito sono forme idealizzate di egoismo e di mera autoprotezione.
Preghiera di intercessione
Ricordaci, Signore, che dare un letto per far dormire non basta.
Non è ancora prendersi cura. Un tetto non copre,
bisogna coprire con un lembo della propria vita, del proprio tempo.
Diamo pure la nostra minestra perché mangino,
ma ricordiamoci che la minestra non scalda: occorre anche un alito umano.
Diamo un letto perché dormano, ma un letto non basta,
bisogna dare la buona notte, perché sennò non ci prendiamo cura dell’altro,
facciamo in modo che i canti delle liturgie domenicali
non risuonino falsi sulle nostre labbra.
Amen.