
Dagli scritti di Franz Moschner
Benché sia la più innocente delle creature, Maria diventa nella maniera più consolante il «rifugio dei peccatori ». Se non avesse sofferto, e sofferto esattamente per questo motivo, forse nessun uomo peccatore avrebbe osato innalzare il suo sguardo a lei. Lei, che come nessun’altra creatura ha vissuto i sentimenti e le intenzioni di suo Figlio, e nel suo intimo fu perfettamente unita a lui.
Il peccatore, chiunque egli sia e per quanto grande sia la sua colpa, può rivolgersi direttamente a Dio: egli non desidera nulla più ardentemente quanto che « si converta e viva » (cfr. Ezech. 13, 28). Perché non Dio si è allontanato dal peccatore, ma il peccatore si è allontanato e quindi separato da lui: il volto di Dio è e resta rivolto a lui, in attesa del momento nel quale l’amore che è andato a ricercarlo, trovi il povero cuore ed operi la riconciliazione. Però al peccatore le
cose appaiono diversamente. Gli sembra che Dio sia adirato, lo rigetti, non voglia aver più a che fare con lui. Avviene – un antichissimo paragone – come con uno malato, che voglia vedere una luce viva: non vede nulla, sente solo un dolore pungente, e si volta il più rapidamente possibile. Non è affatto un difetto della Luce, ma dell’occhio, e del suo stato patologico. La stessa Luce per un occhio sano sarebbe un beneficio ed una gioia.
Il cuore dell’uomo peccatore è come l’occhio ammalato: è confuso e smarrito. Non può riflettere l’immagine di Dio, la distrugge e la spezzetta come uno specchio in frantumi o come un metallo lucido curvo e distorto. Vede come qualcosa di tremendamente minaccioso, di crudele e di terribile. E anche se l’immagine di Dio non fosse interiormente così disfatta, la luce divina pioverebbe nell’anima così inesorabilmente pura, e la illuminerebbe interiormente in modo tale, che non la sopporterebbe e non troverebbe il coraggio di innalzare lo sguardo in cerca del volto del Padre.
Il peccatore abbisogna di una luce « più dolce », che possa essere vista anche dal suo occhio ammalato e smarrito:
e questa luce viene dalla madre. Per i peccatori – e chi non lo è? – è questa senza dubbio la via. Di fronte a Maria non si spaventano; lei è la madre; è potente nella sua intercessione, non ha potere di castigare: ama senza contemporaneamente giudicare. Per questo il figlio peccatore, che desidera tornare a casa, ma sente ancora dell’ansia di fronte al Padre, osa fare il primo passo ai piedi della madre: presso di lei acquista la prima certezza, e nelle sue mani può fare anche il secondo passo ed i seguenti, fino a quando si trova in piena luce e comprende che il
Padre non ha mai fatto altro che amarlo e, amandolo, chiamarlo attraverso Maria.