Dagli scritti di don Giuseppe Pollano
Maria è donna, e alla donna Dio affida il completamento dell’umano – non dell’uomo soltanto - avendola fatta ricca di finezza antropologica e di cura paziente della vita; Maria è donna e madonna, cioè persona totalmente ricca del frutto dello Spirito che è «amore, benevolenza, bontà, fedeltà» (Gal 5,22). Così non ti meraviglierai di trovarla Curatrice del mondo, provvida e semplice «economa» della «multiforme grazia di Dio» (1 Pt 4,10). Perché non solo del vino manchiamo io e te, ne converrai; e neppur soltanto delle cento cose dichiarate frettolosamente «indispensabili» da chi ha voglia di vendercele. Ci son bisogni maggiori,
bisogni sommersi o sconosciuti o inconfessati, c’è il bisogno radicale di Dio.
Nessun provveditore al mondo sa curarci come si deve;
né genitori, né educatori, né sindaci, né ministri e capi possono capire tutto, e ancor meno darci tutto ciò che ci conviene: viviamo ingovernabili perché solo il Creatore sa provvedere pienamente al destino d’un uomo e d’un mondo d’uomini.
Ora Maria è dalla parte di Dio. Vede con Dio, ama come Dio, dispone della potenza di Dio per graziosa gratuità del Signore suo Figlio. Che altro le manca allora per curarsi perfettamente di noi? Nulla. Proprio nulla: se vuoi dare un nome alla provvidenza del Padre, chiamala Maria; non ti sbaglierai. Superfluo dire che il lavoro cominciato a Cana non è più finito! Piuttosto sarà utile ricordare che la cura di Maria è meglio non sottovalutarla. Non per niente la Chiesa continua a dirle soltanto: «prega per noi».