Caro don,
[…] Posso permettermi allora di chiederle che cosa ne pensa la Chiesa di Charlie Hebdo? Il cancan suscitato è proprio tutto giusto?
Lettera firmata
Caro signore,
Posso risponderle che cosa ne penso io. Su che cosa ne pensi la Chiesa [forse lei vuol dire la gerarchia, i vescovi, la Curia romana… insomma i vertici, poiché la chiesa in realtà è “il popolo di Dio”] le risposte sarebbero le più varie. intanto lei sa che cosa ha risposto papa Francesco: “Se uno offende mia madre, deve attendersi un pugno!”. Personalmente ho acquistato il numero di Charlie Ebdo uscito dopo la strage di Parigi con l’intento di ribadire la libertà di stampa, di critica, di satira… Ci ho trovato di tutto, non solo satira, anche sarcasmo, presa in giro, offese e alcune vignette che mi sono sembrate più blasfemìe che altro. Se certe vignette invece che a Maometto, a Gesù Cristo, a Dio Padre ecc. fossero rivolte al presidente della Repubblica si rischierebbe, quanto meno, l’incriminazione per vilipendio. Allora mi domando se il vilipendio contro milioni, per non dire miliardi, di credenti sia diverso da quello contro una carica istituzionale. Come giornalista rivendico la liberta di opinione, ma non posso pretendere la libertà di offesa.
Ovviamente questo non significa affatto che io approvo, nemmeno in minima parte, quanto è stato commesso contro la redazione del giornale satirico francese, che è una aberrazione inqualificabile, disumana, e anche stupida, visto che ha fatto ribellare il mondo contro chi l’ha commessa, ma certo non posso urlare di felicità di fronte alla rivendicazione di una libertà senza regole. Anche la satira non può godere di una libertà assoluta.