Siamo entrati, quasi senza accorgercene, nel nuovo anno Liturgico. La Chiesa ci propone di rimetterci nella veglia, di interrogarci se siamo pronti ad accogliere il Signore che viene a illuminare e guidare le nostre vite, e a conformare la nostra vita alla Sua.
Subito sotto proponiamo un “calendario dell’Avvento”: un percorso giornaliero che si può fare in famiglia, da soli, all’università, al lavoro, che parte da noi stessi e arriva fino al Natale.
Buon cammino di Avvento a tutti!
Carissimi “ex”,
Stiamo abitando l’anno Bicentenario della nascita di Don Bosco. Sarebbe un peccato imperdonabile dimenticare gli ex/allievi. Tantissimi sono passati in questa scuola e in questo oratorio del “Don Bosco” a Cinecittà.
Pensate se non sarebbe splendido re/inventare l’Associazione ex/allievi che da decenni è scomparsa dalla scena del Don Bosco. Avremmo intenzione di rifondarla proprio in un anno così importante come il Bicentenario e in una data del mese che i salesiani dedicano a Don Bosco: gennaio. Potrebbe essere sabato 24 dalle ore 16,00 alle 18,00
È un primo incontro: un saluto, qualche ricordo (che non fa mai male!), qualche impegno (che fa sempre bene!).
Vi attendiamo. All’ombra della bi/cupola (madre e figlia) del nostro bel tempio si sta bene, ci si aiuta a vicenda, si sogna un po’ insieme per un futuro più dinamico in una società più a misura d’uomo… Nel nome di don Bosco.
Un grande saluto
Don Giancarlo Manieri, Parroco
P.S. Se aderite all’iniziativa, vi chiediamo la cortesia di un riscontro, passando di persona o chiamando in segreteria, chiedendo di Scafati Domenico. Grazie.
Domenica 7 dicembre, vigilia dell’Immacolata, il nuovo Rettor Maggiore dei Salesiani, don Ángel Fernández Artime, ci fa l’enorme regalo di celebrare la S. Messa delle ore 11 nella nostra Basilica.
Tutti i gruppi, le organizzazioni e i fedeli della parrocchia San Giovanni Bosco sono invitati a questa “Messa per il popolo” della nostra Parrocchia.
Sabato 22, festa liturgica di S. Cecilia, vergine, martire e patrona della musica, la S. Messa delle 18.30 sarà animata da tutti i cori e cantori della Parrocchia. Sarà un momento importante per tutti coloro che, con il loro servizio musicale, aiutano a “glorificare Dio e a santificare i fedeli” (Concilio Vaticano II).
Per l’occasione, riportiamo un brano di S. Agostino, che viene spesso ricordato per il famoso “chi canta, prega due volte!” che in realtà non ha mai detto nè scritto.
Dal «Commento sui salmi» di sant’Agostino, vescovo
«Lodate il Signore con la cetra, con l’arpa a dieci corde a lui cantate. Cantate al Signore un canto nuovo!» (Sal 32, 2.3). Spogliatevi di ciò che è vecchio ormai; avete conosciuto il nuovo canto. Un uomo nuovo, un testamento nuovo, un canto nuovo. Il nuovo canto non si addice ad uomini vecchi. Non lo imparano se non gli uomini nuovi, uomini rinnovati, per mezzo della grazia, da ciò che era vecchio, uomini appartenenti ormai al nuovo testamento, che è il regno dei cieli. Tutto il nostro amore ad esso sospira e canta un canto nuovo. Elevi però un canto nuovo non con la lingua, ma con la vita.
Cantate a lui un canto nuovo, cantate a lui con arte (cfr. Sal 32, 3). Ciascuno si domanda come cantare a Dio. Devi cantare a lui, ma non in modo stonato. Non vuole che siano offese le sue orecchie.
Cantale con arte, o fratelli. Quando, davanti a un buon intenditore di musica, ti si dice: Canta in modo da piacergli; tu, privo di preparazione nell’arte musicale, vieni preso da trepidazione nel cantare, perché non vorresti dispiacere al musicista; infatti quello che sfugge al profano, viene notato e criticato da un intenditore dell’arte. Orbene, chi oserebbe presentarsi a cantare con arte a Dio, che sa ben giudicare il cantore, che esamina con esattezza ogni cosa e che tutto ascolta così bene? Come potresti mostrare un’abilità così perfetta nel canto, da non offendere in nulla orecchie così perfette?
Ecco egli ti dà quasi il tono della melodia da cantare: non andare in cerca delle parole, come se tu potessi tradurre in suoni articolati un canto di cui Dio si diletti. Canta nel giubilo. Cantare con arte a Dio consiste proprio in questo: Cantare nel giubilo. Che cosa significa cantare nel giubilo? Comprendere e non saper spiegare a parole ciò che si canta col cuore. Coloro infatti che cantano sia durante la mietitura, sia durante la vendemmia, sia durante qualche lavoro intenso, prima avvertono il piacere, suscitato dalle parole dei canti, ma, in seguito, quando l’emozione cresce, sentono che non possono più esprimerla in parole e allora si sfogano in una modulazione di note. Questo canto lo chiamiamo «giubilo».
Il giubilo è quella melodia, con la quale il cuore effonde quanto non gli riesce di esprimere a parole. E verso chi è più giusto elevare questo canto di giubilo, se non verso l’ineffabile Dio? Infatti è ineffabile colui che tu non puoi esprimere. E se non lo puoi esprimere, e d’altra parte non puoi tacerlo, che cosa ti rimane se non «giubilare»? Allora il cuore si aprirà alla gioia, senza servirsi di parole, e la grandezza straordinaria della gioia non conoscerà i limiti delle sillabe. Cantate a lui con arte nel giubilo (cfr. Sal 32,3).
Gentili colleghi,
segnaliamo questo evento per il 18 novembre di cui potete trovare ulteriori notizie nel volantino allegato alla presente e-mail e anche presso il link:
http://www.bicentenario.donboscoitalia.it/missionari-salesiani-pionieri-in-patagonia-terra-fuoco/
“Italiani alla fine del mondo: missionari salesiani pionieri in Patagonia e Terra del Fuoco“: è il tema della conferenza internazionale che avrà luogo il 18 novembre 2014, ore 15 nella sala Aldo Moro del Parlamento (Montecitorio, Roma).
La manifestazione pubblica s’inserisce fra gli eventi del bicentenario della nascita di don Bosco, ufficialmente riconosciuto dal Comitato storico -scientifico per gli anniversari di interesse nazionale.
Dopo il saluto della Presidenza della Camera di deputati, prenderanno la parola i proff. María Andrea Nicoletti, Nicola Bottiglieri e Gabriella Dionisi che illustreranno l’unica ed irr ipetibile esperienza di Italiani fra i nativi dell’America: quella dei missionari salesiani mandati nel 1880 da don Bosco fra gli indios della Patagonia, come si rileva dal VI volume dell’epistolario del santo che verrà presentato dal coordinatore dell’evento, prof. don Francesco Motto.
A conclusione il Rettor Maggiore dei Salesiani, don Ángel Fernández Artime riferirà sul sensazionale viaggio dell’urna di don Bosco (in aereo, nave, treno, tram, auto) in Argentina e in 1.000 città di 100 paesi di 4 continenti. Un fatto storico unico per un personaggio nato in Italia.
Nel corso della conferenza, cui presenzi eranno, fra gli invitati, gli ambasciatori di Argentina e Cile, il card. Raffa ele Farina, bibliotecario emerito della Biblioteca Apostolica Vaticana, onorevoli deputati, professori provenienti da vari, verrà omaggiato il lungometraggio in DVD “A sud del sud” di Salvatore Metastasio in uscita presso la LDC in questi giorni.
Cordialmente
Don Moreno Filipetto
Ebbene si, siamo arrivati a 100.000 (centomila!) pagine viste, in poco più di un anno: non ce lo aspettavamo proprio. E’ segno di tante cose: che stiamo facendo (speriamo) un buon servizio di comunicazione, che tanta gente cerca e vuole essere informata di ciò che accade nella nostra parrocchia, che quello che facciamo è interessante.
Vi diciamo grazie con tutto il cuore, e vi assicuriamo che questo è uno stimolo per lavorare ancora meglio.
Il team
Quest’anno così particolare, vogliamo offrire qualcosa di diverso rispetto al solito. Di solito organizzavamo, tramite la rassegna “Il Suono dell’Organo”, due stagioni concertistiche all’anno, intorno a Natale e subito dopo Pasqua, più alcuni altri eventi spot. Quest’anno vogliamo invece offrire almeno un concerto al mese, con all’interno alcune musiche di autori salesiani, e garantire così una solennità di celebrazioni unica rispetto al solito, più eventuali concerti aggiuntivi.
Tutta la programmazione, come sempre, nella sezione “Concerti in Basilica”. Vi aspettiamo numerosi. Come sempre, l’ingresso è libero.
Una lampada accesa, giorno e notte, per 365 giorni, dinanzi alla insigne reliquia di San Giovanni Bosco (una vertebra cervicale esposta nel presbiterio del Tempio) significa che i nostri cuori vogliono rimanere desti e ardere di riconoscenza e di amore per il Padre, Maestro e Amico dei giovani.
La lampada è opera del Laboratorio di Arte Sacra sito a Roma sull’Appia Antica. Così si presentano sul loro sito informatico: Tradizione artistica, evoluzione, ricerca e leadership internazionale.
Pensiero come espressione di sacralità, creatività nelle tecniche e nella scelta dei materiali e una versatilità produttiva che solo un’azienda con una filosofia “artigianale”, propria del Made in Italy, può offrire.
La lampada consta di vari elementi: su un tripode, campeggia una goccia di vetro per contenere la cera che produrrà la fiamma; al centro figura lo stemma della Congregazione salesiana e alla base viene riportata la scritta: Bicentenario della nascita di Don Bosco: 1815-2015
La lampada verrà rifornita di cera mensilmente (l’ultimo giorno) a cura di gruppi e associazioni della nostra parrocchia, delle altre opere salesiane di Roma, e della nostra prefettura. Durante la cerimonia, possibilità di confessione e benedizione con la reliquia.
La Parrocchia, 25 persone in tutto in rappresentanza della comunità parrocchiale, ha partecipato il 27 ottobre alla S. Messa mattutina con Papa Francesco, cosa fortemente richiesta e voluta dal nostro Parroco, D. Giancarlo.
Nell’omelia Papa Francesco è stato, come sempre, molto semplice e diretto. Riportiamo il testo integrale qui, certi che sarà di stimolo per la nostra attività pastorale.
La nostra Basilica è l’unico tempio dedicato a Don Bosco presente in Roma, e uno dei pochissimi in Italia. Per questo in occasione del Bicentenario della nascita del Santo a cui è dedicata, abbiamo deciso di provare a ripulire e restaurare ciò che ci è possibile, con l’aiuto dei fedeli e di quanti vogliono sostenere questa impresa.
Il tabernacolo in bronzo (dello stesso artista che ha realizzato la scultura di sfondo della Sala Nervi in Vaticano), gli angeli ai lati dell’altare, il crocifisso, la via crucis, il pavimento della Basilica: tutto vorremmo tornasse al suo antico splendore.
Per vedere l’intero progetto e per eventuali donazioni, cliccate qui.