Sabato 13 gennaio alle ore 19 in auditorium, esponenti della Caritas Diocesana terranno un incontro sul tema del gioco d’azzardo, che ormai coinvolge anche i bambini e purtroppo interessa particolarmente il nostro quartiere.
Invitiamo tutti a partecipare, non solo chi è a contatto con le difficoltà dovute a questo problema ma anche tutti gli altri per aiutare a prevenire.
Dopo tre anni dall’ultima versione e arrivati a 250.000 pagine viste all’anno, abbiamo deciso di dare una ritoccatina alla disposizione dei contenuti sulla home page.
La struttura da pc ora è la seguente:
- La sidebar a destra è cambiata: ora contiene, per prima cosa, l’indicazione del tempo liturgico che stiamo vivendo (coerente con lo sfondo del sito che cambia anch’esso) e la liturgia dell’ultima domenica. Poi subito sotto, gli orari, il calendario e vari link utili
- A sinistra abbiamo ora, in verticale, gli ultimi articoli pubblicati su tutto il sito: un modo per avere sempre sottomano le ultime novità.
- Al centro, sempre in verticale, quelle che sono le nostre “punte di diamante”: le “Lettere al parroco”, la “Buonanotte di Don Bosco” (consigli educativi in ottica cristiana) e la “Basilica comunica”, con le comunicazioni che interessano tutti.
- Continuando in basso, come era prima, trovate gli avvisi e i percorsi formativi dei gruppi pastorali di formazione cristiana presenti in parrocchia.
- A seguire, gli avvisi dei gruppi culturali, nonchè le attività di carità e sociale.
- Poi alcune notizie di interesse pastorale dal mondo dei giovani, della Chiesa e della società.
- Infine, affiancati, gli articoli più letti degli ultimi 30 giorni e le ultime novità dal sito.
Su smartphone e tablet invece, il sito dispone gli stessi contenuti in sequenza piuttosto che affiancati, con la sidebar per ultima.
Speriamo con queste modifiche di facilitare sempre più la consultazione del sito, anche in considerazione delle tante attività che animano la nostra parrocchia.
Con l’inizio di questo nuovo Anno Liturgico, continuiamo con una novità introdotta tempo fa: lo sfondo del sito cambierà a seconda del tempo liturgico.
La Chiesa ci invita a camminare secondo questa dinamicità, che è sottolineata da questa alternanza di colori. Durante le Liturgie, cambiano anche altre parti, in modo da non far vivere un’esperienza “piatta” nella vita cristiana, ma aiutare ogni tanto a rimettersi in discussione uscendo dal un certo automatismo.
In un articolo a parte spiegheremo bene il significato e le motivazioni di questa alternanza.
Nel frattempo, speriamo di aiutare ancor di più a camminare con Dio durante l’anno.
Preparazione dei doni
Prima di tutto si prepara l’altare, o mensa del Signore, che è il centro della liturgia eucaristica, ponendovi sopra il corporale, il purificatoio, il Messale e il calice; si portano all’altare pane nella patena e vino, che diventeranno il corpo e il sangue di Cristo; il sacerdote o il diacono li riceve in luogo opportuno e adatto e li depone sull’altare. Si possono fare anche offerte in denaro, o presentare altri doni per i poveri o per la Chiesa, portati dai fedeli o raccolti in Chiesa, che vengono deposti in luogo adatto, fuori dalla mensa eucaristica. Il corteo di chi reca i doni, viene chiamato “processione offertoriale”. Il canto di offertorio accompagna la processione e si protrae fino a quando i doni sono deposti sull’altare. E’ possibile accompagnare i riti dell’offertorio col canto anche se non si svolge la processione con i doni.
Offerta dei doni
Accolti i doni, ha luogo la “piccola elevazione”: il sacerdote alza leggermente la patena con l’ostia verso il cielo, simbolo della trascendenza di Dio, che non può essere legato a nessuno spazio e dice: “Benedetto sei tu, Signore, Dio dell’universo, dalla tua bontà abbiamo ricevuto questo pane, frutto della terra e del lavoro dell’uomo; lo presentiamo a te perché diventi per noi cibo di vita eterna” e il popolo risponde: “Benedetto nei secoli il Signore”. Deposta la patena sull’altare, il sacerdote versa nel calice il vino con un po’ d’acqua e dice: “L’acqua unita al vino sia segno della nostra unione con la vita divina di colui che ha voluto assumere la nostra natura umana”. Con l’acqua unita al vino è richiamato il mistero dell’Incarnazione del Figlio di Dio che ha assunto la natura umana per unire la nostra a quella divina.
L’unione dell’acqua al vino ha una lunga storia; era presente da tempo nella Messa quando se ne è occupato il Concilio di Firenze (1438) per confermarla, dopo che i monofisiti l’avevano abolita in coerenza con la loro convinzione che in Cristo ci sarebbe la divinità pura, non mischiata; è intervenuto il Concilio di Trento (1545) dato che Martin Lutero aveva respinto l’aggiunta dell’acqua perché l’opera umana non pregiudicasse la pura opera divina e la riforma liturgica posteriore al Vaticano II l’ha confermata. Questo rito è anche particolarmente esigente, perché indica anche che l’offerente dovrebbe dissolversi come una goccia d’acqua nel vino del sacrificio di Cristo.
Poi il sacerdote eleva al cielo il calice, come ha fatto per l’ostia e dice: “Benedetto sei tu, Signore, Dio dell’universo: dalla tua bontà abbiamo ricevuto questo vino frutto della vite e del lavoro dell’uomo, lo presentiamo a te, perché diventi per noi bevanda di salvezza”. E l’assemblea risponde: “Benedetto nei secoli il Signore”.
Nelle due benedizioni è indicato il senso dell’offerta e il come sarà raggiunto il fine dell’unione con la vita divina : l’offerta è destinata a diventare quel cibo, che ci unirà a Dio in una vita beata, operando la nostra salvezza. I testi delle due benedizioni sono della riforma della liturgia dopo il Concilio Vaticano II e sono stati composti con la collaborazione personale di Paolo VI, partendo dalla “berakha”, la preghiera conviviale degli ebrei.
Lavami, Signore
Nelle messe solenni, dopo le due elevazioni, vengono incensati i doni posti sull’altare, l’altare e la croce, per significare che l’offerta della Chiesa e la sua preghiera si innalzano come incenso al cospetto di Dio. Dopo anche il sacerdote, in ragione del suo sacro ministero, e il popolo, per la sua dignità battesimale, ricevono l’incensazione dal diacono o da un altro ministro.
Quindi il sacerdote si lava le mani ai lati dell’altare, dicendo in silenzio: “Lavami, Signore da ogni colpa, purificami da ogni peccato”, che è una citazione tratta dal salmo 50. Qualunque possa essere stato il primo motivo che ha fatto introdurre nella Messa questo rito, oggi ha un carattere penitenziale. Con esso il sacerdote esprime il desiderio di purificazione interiore, ripetendo la richiesta di perdono.
Orazione sulle offerte
Deposte le offerte sull’altare e compiuti i riti che accompagnano questo gesto, il sacerdote invita i fedeli ad unirsi a lui nella preghiera e pronunzia l’orazione sulle offerte: si conclude così la preparazione dei doni e ci si prepara alla preghiera eucaristica. L’invito del sacerdote avviene con la seguente o con una simile formula: “Pregate o fratelli (orate fratres), perché il mio e vostro sacrificio sia gradito a Dio Padre onnipotente”. L’assemblea risponde: “Il Signore riceva dalla tue mani questo sacrificio a lode e gloria del suo nome, per il bene nostro e di tutta la sua santa chiesa”. Segue la preghiera sulle offerte fatta dal Sacerdote, cui l’assemblea risponde con: “Amen”.
Nell’invito e nella risposta dei fedeli: “mio e vostro sacrificio”, “riceva dalle tue mani”, vengono sottolineate sia la partecipazione dei fedeli al sacrificio, sia nella sua celebrazione la funzione originale ed unica del sacerdote. I motivi della preghiera sulle offerte sono soprattutto che i doni si trasformino in sacramento di salvezza, ci ottengano il premio della vita eterna, ci santifichino e diventino principio di vita nuova.
Anche quest’anno la comunità parrocchiale di San Giovanni Bosco ha accolto in obbedienza una ventata di cambiamenti che ha ridisegnato alcuni aspetti dell’organigramma, stabile ormai da tre anni.
È nel DNA dei religiosi di vita attiva “cambiare per rinnovarsi e continuare il cammino con più lena e zelo apostolico”.
Questo mese di settembre ha visto la partenza dell’incaricato dell’Oratorio, don Giorgio Zazza, per Alassio, dove assume la direzione dell’opera. Alassio ha un’attività complessa con scuola secondaria di 1° e 2° grado (Liceo scientifico, economico-sociale), convitto per studenti liceali, oratorio, centro giovanile, chiesa pubblica, cappellanie, casa per ferie, cinema/teatro, soggiorno marino e montano. Avrà, il nostro don Giorgio, il suo bel da fare. Gli auguriamo pieno successo nel
nome di don Bosco.
A suo posto è arrivato da Firenze ed è già è in attività don Renato Di Furia, che ha una grande esperienza, essendo stato incaricato di oratorio, direttore, parroco, animatore scolastico. Assieme a don Renato, come suo aiutante e assistente dei ragazzi e giovani oratoriani, è arrivato don Germain Sosa, peruviano, ma da sette anni in Italia. Don Germain è stato nella casa salesiana del Testaccio, poi in quella del Gerini. Nell’ultimo anno pastorale il superiore l’aveva destinato alla parrocchia salesiana di Castel Gandolfo come viceparroco, quest’anno è al Don Bosco di Cinecittà. Benvenuti sia a don Renato che a lui.
Un’altra partenza che ha procurato qualche rammarico nei fedeli è quella di don Ruggero Ciuffetti, che da 15 anni ricopriva la carica di vicario del parroco di turno. Aveva il compito importante e delicato di animatore della Commissione Liturgica ed era un’impareggiabile guida del nostro tempio di cui conosceva ogni minimo dettaglio. Ha ricoperto con zelo l’ufficio matrimoni sbrigando tutte le pratiche, spesso assai complesse, delle coppie in procinto di sposarsi. Un’altra mansione svolta con soddisfazione di tutti, fedeli della parrocchia e confratelli salesiani, è stata quella di redattore della “cronaca della casa”, di cui produceva due volumi all’anno, corredati di scritti, foto, volantini, commenti…
A sostituirlo è stato chiamato il salesiano don Agostino Corbanese. Proviene dall’UPS (Pontificia Università Salesiana), ma lavorava in Vaticano come impiegato nella Segreteria di Stato.
Non possiamo che augurare, sia ai già partiti sia ai nuovi arrivati, un percorso produttivo nel lavoro pastorale che li attende, nella nuova sede i partenti e in questa vasta parrocchia i nuovi arrivati.
La cupola maggiore della basilica di San Giovanni Bosco, tra le più grandi di Roma con i suoi 40 metri di diametro e tra le più belle al mondo con le magnifiche vetrate di Avenali e Gigotti che impreziosiscono il tamburo e con il bellissimo finale dello scultore Monteleone, era stata per qualche tempo “adornata”, proprio nel perimetro d’imposta di detto tamburo, anche da numerose antenne e parabole ivi alloggiate per la telefonia mobile.
Tali istallazioni, oltre a deturpare le linee estetiche del tamburo, avevano anche provocato alcune infiltrazioni d’acqua che a lungo andare hanno danneggiato l’intonaco della grande cupola.
Con l’occasione di alcuni restauri, iniziati per il Bicentenario della nascita di San Giovanni Bosco e ancora in opera, e per l’ampliarsi del danno alla cupola si è deciso di liberarla di questi antiestetici fardelli, riportandola alle linee originali e mettendola in totale sicurezza.
Siamo sicuri che i parrocchiani, e non solo, apprezzeranno la decisione presa e guarderanno la “nuova” cupola romana con rinnovata gioia.
Di seguito le occasioni per vivere questo “tempo di grazia”, come ha definito Papa Francesco la Quaresima. Invitiamo tutti a parteciapare
- Mercoledì delle ceneri:
Lodi ore 8,00 in cappellina (da lunedì al sabato tutta la Q.)
Oratorio ore 17,00 in Cripta
Parrocchia ore 18,00
Ultima messa ore 20,00 - Martedi di Quaresima: In Cappellina: “Leggere la Bibbia” – ore 20,30-22,00
- Venerdì di Quaresima:
Basilica: Via Crucis ore 10,00 – ore 18,30
Oratorio: ore 17,00 (7 aprile, ore 18,30: Via Crucis dei gruppi) - Domenica 5 marzo: Oratorio: Ritiro a Pio XI dalle 9,30 alle 17,00
- Lunedì 13 marzo: Liturgia penitenziale: Universitari e fedeli dalle ore 21,00 alle ore 22,00
- Lunedì 27 marzo: BENEDIZIONE FAMIGLIE (fino a mercoledì 5 aprile) dalle ore 17,00 (chiusura di tutte le attività dei gruppi)
- Domenica delle Palme: Benedizione della Palme
Oratorio: Processione da P.za Decemviri a P.za S. G. Bosco, ore 9,30
Missa pro populo: processione dal sagrato, ore 11,00
Altre messe: processione dal fondo della basilica - Triduo pasquale Mattutino e Lodi in Basilica ore 8,00: Turni di confessori e confessioni
- Giovedì Santo:
Lavanda dei piedi: ore 18,30 ragazzi/e della 1a Comunione + cena)
Cena Getzemanica ore 20,00 con i Salesiani Cooperatori
Turni all’altare della Reposizione - Venerdì Santo: Adorazione della Croce ore: ore 18,30
- Sabato Santo: Adorazione del Cristo morto: dalle ore 8,00
- Veglia Pasquale Ore 10,30: Apertura del Diorama